Dopo quasi un anno dai fatti, è emerso un nuovo particolare nella storia dell’accoltellamento di Ian Watkins avvenuto in prigione, dove il cantante dei Lostprophets sta scontando dal 2013 una pena di 29 anni per reati legati alla pedofilia, tra cui il tentato stupro di un minore, reati che hanno portato allo scioglimento del gruppo.
La notizia era uscita nell’estate 2023: il 5 agosto Watkins era stato circondato da un gruppo di detenuti nel carcere di Wakefield, preso in ostaggio e accoltellato ripetutamente prima di essere liberato dalle guardie carcerarie e ricoverato in ospedale, non in pericolo di vita.
In un libro dedicato a quel carcere “mostruoso” intitolato Inside Wakefield Prison: Life Behind the Bars in the Monster Mansion, Jonathan Levi e Emma French raccontano cos’è successo, come riportato dal Mirror: il cantante è stato accoltellato per punirlo perché condannato per pedofilia, ma per un debito di droga di poco più di 1000 euro.
L’ex cantante del gruppo avrebbe in realtà sottratto della droga a un altro detenuto per un valore di 180 euro, ma essendo un’ex rockstar gli è stato chiesto di restituirne 1000. Quando non l’ha fatto, è stato accoltellato usando uno scopino del water appuntito.
La pedofilia potrebbe comunque centrare. Secondo un detenuto intervistato per il libro, Watkins sarebbe odiato da molti e avrebbe dato migliaia di euro ai “capi” (nel carcere ci sono «gangster di alto livello, trafficanti di droga, membri della criminalità organizza») per cercare protezione a causa dei reati per i quali è stato condannato.
Nel 2019 Watkins ha nascosto un piccolo telefono cellulare nell’ano, ma è stato scoperto. «Per averlo» dice un detenuto «ha pagato 1000 euro, dopo che gli è stato requisito altri 5000».