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È uscita ‘Allucinazione collettiva’ di Fedez: non un diss a Tony Effe, ma una lettera a Chiara Ferragni

«Tu sei la distrazione di massa più bella che io abbia mai visto»: il brano, che non contiene alcun riferimento al trapper "rivale", è uno sfogo contro l'influencer. Che intanto scrive su Instagram: «Chiedo solo di essere lasciata fuori da questi giochi»

Foto: Virginia Bettoja

È uscito all’1 di oggi, come annunciato nel pomeriggio di venerdì, il nuovo capitolo della saga innescata dal diss tra Fedez e Tony Effe. Si intitola Allucinazione collettiva, eppure il brano del rapper di Rozzano non è una nuova sfida al rivale, ma una lettera a Chiara Ferragni.

«Fatti viva, è stata solo un’allucinazione collettiva». Così inizia la track, chiamando subito in causa l’influencer. Fedez non perde tempo e va subito al sodo: «Di’ al tuo avvocato che mi ha contestato un tentato suicidio che chiedo scusa, che chiedo venia per procurato fastidio, ho preso le gocce e non pezzi di vetro perché sapevo che non volevi si sporcasse il tappeto».

Il tema era stato “leakkato” da Chiara Ferragni già ieri sera, quando sul suo profilo sono comparse due storie di solo testo: «Questa sera non uscirà l’ennesimo dissing che ha intrattenuto molto, ma una finta canzone romantica, priva di sincerità. Un palese tentativo di sfruttare il momento, un atto violento, considerando che sono stati dieci mesi molto difficili. Sto cercando di andare avanti nonostante tutto e chiedo solo di essere lasciata fuori da questi giochi».

E poi: «In molte occasioni ho scelto di restare in silenzio, forse troppe, per proteggere chi mi sta a cuore e tutelare la mia famiglia. Ma ora sono stanca. Stanca di subire attacchi gratuiti, pettegolezzi infondati e dicerie velenose. Credo sia giunto il momento di mettere un punto a tutto questo e di poter vivere serenamente, senza essere trascinata in situazioni che non mi appartengono né oggi, né mai più».

Screenshot del 20.09.2024

Screenshot del 20.09.2024

Il testo di Fedez continua: «Hai visto i tuoi amici? Sono yes man / Saranno felici senza di me / Sono parassiti, niente di che / Io odiavo loro ma amavo te». Arriva poi un riferimento apparentemente ai figli: «Eppure lo so che mi hai donato le cose più belle che ho / Con te ho vissuto cose che io non rivivrò mai più / Vorrei cancellare tutta questa merda / Guardarmi allo specchio tirarmi una sberla / E anche io di cazzate ne ho fatte un po’ troppe / Abbiamo vinto un concorso di colpe».

Non mancano riferimenti poi alla dimensione (iper)pubblica della vita della coppia, né ai “fattacci” di Sanremo innescati dal bacio di Rosa Chemical a Fedez: «Valori e ideali, perle ai maiali / I nostri cazzi messi in Piazza Affari / La nostra è una gara a chi corre ai ripari / Finché magistrato non ci separi / Ricordi Sanremo si è tinta di nero per una vicenda di cronaca Rosa».

Nessun gancio, dunque, alle precedenti puntate del diss con Tony Effe, che non viene mai nominato. D’altronde, Fedez aveva annunciato di voler mettere un punto a questa scaramuccia («Ora chiudo questa pagliacciata», aveva detto nel teaser di Allucinazione collettiva). E sembra volerlo fare anche nell’ultima strofa del brano: «La gente festeggia sulla tua carcassa / Mi chiedo alla fine che cosa hanno vinto / Tu sei la distrazione di massa più bella che io abbia mai visto».

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