Dopo l’uscita del primo singolo Dance of the Clairvoyants, i Pearl Jam hanno presentato il nuovo album Gigaton in una serata esclusiva a Los Angeles, in cui Eddie Vedder e il nuovo produttore Josh Evans hanno raccontato la genesi delle canzoni. Secondo il racconto di Variety, Gigaton è “l’album più bello e vario dei Pearl Jam dai tempi di Yield” e contiene tutti gli elementi tipici del suono del gruppo, e alcune novità.
Il disco si apre con una doppietta di brani rock, Who Ever Said – in cui Vedder canta “all the answers will be found in the mistakes we have made” – e Super Blood Wolf Moon. Quick Escape racconta un lungo viaggio del frontman ed evoca Jack Kerouac, mentre Seven O’Clock sembra influenzata da atmosfere psichedeliche. “Il brano è nato da una jam venuta fuori nei primi giorni in studio”, ha detto Evans a Variety. “Abbiamo selezionato i momenti più interessanti e li abbiamo messi assieme. In un secondo momento la band ha aggiunto altre cose”. Nel finale del pezzo, che a quanto pare può ricordare i Pink Floyd, Eddie Vedder canta in falsetto.
Never Destination e Take the Long Way, firmata da Matt Cameron, sono due brani uptempo con influenze post punk. Il chitarrista Stone Gossard ha scritto Buckle Up, che Variety descrive come “una delle canzoni più astratte dell’album”, e Vedder Comes Then Goes, in cui canta “we could all use a savior from human behavior”.
Il disco si chiude con due ballate. La prima è Retrogade, che a quanto pare ricorda Just Breathe e Sirens. La seconda è River Cross, paragonata a Carpet Crawlers dei Genesis. Vedder suona un organo di metà ottocento e Jeff Ament una kalimba. “Mai bevuta così tanta tequila come quel pomeriggio”, ha detto il cantante. “L’organo era già nella demo”, ha spiegato Evans. “Poi la band ha aggiunto un sacco di strati all’arrangiamento, così da trasformare la canzone in un vero brano dei Pearl Jam. Io ho messo delle parti di sintetizzatore”.
Gigaton è l’undicesimo album in studio dei Pearl Jam. Uscirà il 27 marzo.