“C’è un signore che si chiama Paul Watson. È conosciuto in tutto il mondo come uno dei più grandi attivisti per l’ambiente della nostra generazione. Time Magazine l’ha incluso tra gli ‘enviromental heroes’ del secolo scorso”.
Il 28 settembre, per l’ultimo concerto americano del 2024 del Dark Matter World Tour, i Pearl Jam si sono esibiti all’Ohana Festival e Eddie Vedder ha fatto un sentitissimo appello a favore del fondatore di Greenpeace e di Sea Shepherd, arrestato a luglio per aver ostacolato l’attività della flotta baleniera nipponica nell’Oceano Antartico. L’attivista canadese è attualmente in carcere in Danimarca ed è stata chiesta l’estradizione in Giappone, dove rischia l’ergastolo. Qualche ora fa il video è stato postato sul profilo della band: “Il destino dell’umanità è legato all’oceano. Dovremmo difendere chi trova il coraggio di difendere le balene. Abbiamo bisogno di tutti #FreePaulWatson. Firmate la petizione su http://paulwatsonfoundation.org. Scrivete al Ministro della Giustizia e/o al Primo Ministro danese e incoraggiate il rilascio immediato di Paul Watson”, si legge.
“Di recente in Giappone, quando stava per fermare una nave giapponese che dà la caccia alla balene dall’ammazzare questi esemplari a rischio estinzione è stato arrestato”, continua Vedder nel video. “Ora è chiuso in una cella in Danimarca e le autorità giapponesi chiedono la sua estradizione in Giappone. Se accadrà, con tutta probabilità si tratterà di una sentenza a vita. Paul protegge alcune delle creature più magnifiche del pianeta. Qui qualcuno ha appena detto: ‘Abbiamo bisogno di quell’uomo’, non potrei essere più d’accordo. E quell’uomo ha bisogno di noi.
Potere scrivere lettere alle autorità danesi, devono sapere che ha tanti sostenitori. Non possiamo lasciare che qualcuno perda la vita per aver fatto la cosa giusta”.
Il frontman dei Pearl Jam non è il primo a spendersi per la liberazione di Watson: tra gli ambassador della Captain Paul Watson Foundation ci sono attori come Pamela Anderson e Martin Sheen e altri musicisti come Bryan Adams, che a luglio aveva già condiviso un post per la liberazione dell’attivista: “Se muoiono gli oceani è finita per tutti #freepaulwatson”.
Negli scorsi mesi, come scrive il Corriere, anche il presidente francese Emmanuel Macron era intervenuto presso le autorità danesi per evitare l’estradizione di Watson in Giappone. Una moratoria della Commissione baleniera internazionale stabilisce uno stop alla caccia alle balene fin dal 1985/1986, ma il Paese del Sol Levante è tra i pochi a non riconoscerla, insieme a Norvegia e Islanda.