Quando pronunci il suo nome si apre un mondo. L’unica band che conta. Il punk che matura. La coscienza politica. Ricordi, nostalgie, elogi. Voglia di (ri)scoprire quel mondo. John Graham Mellor, in arte Joe Strummer, morto per un infarto a soli 50 anni alla fine del 2002, è uno degli Intoccabili.
In pochi si permettono di discuterne l’importanza e uno di questi è il suo rivale naturale. Johnny Rotten, nume tutelare dei Sex Pistols, pronto con un nuovo memoir, ha scritto parole al vetriolo contro il gruppo e la sua icona. Su Facebook i nostri lettori non l’hanno presa bene. Per rinfrancarli, e per goderci al meglio la giornata dedicata al musicista inglese ecco dieci canzoni, con e senza Clash, che lo vedono in primo piano e ne incorniciano carisma, arte e messaggio politico.
The 101ers – Letsagetabitarockin
Prima di unirsi ai Clash, Joe Strummer milita in una misconosciuta band pub rock. Il pezzo è sull’unico disco stampato dalla band: Elgin Avenue Breakdown. La “colla” è Il rock and roll. Come gavetta, basta e avanza.
The Clash – White Riot
Il furore bianco, inno dell’esordio del gruppo, è anche la prima canzone inserita nel noto documentario su Joe Strummer, The Future Is Unwritten. Dove il protagonista si autoproclama “Signore della guerra punk rock” (“warlord tutto attaccato”, dice perentorio al regista Julian Temple). Onore delle armi: su questo punto, John Lydon, alias Rotten, un po’ ci ha beccato.
The Clash – (White Man) in Hammersmith Palais
Esce come singolo, fonde i generi e le ispirazioni e disorienta i fan. Uno dei pezzi preferiti da Strummer che continuò a suonarlo spesso con la sua ultima band: i Mescaleros.
The Clash – Tommy Gun
Echi da film gangster. La politica entra nel linguaggio punk in modo concreto e farsesco. I terroristi sono i nuovi attori noir dei ‘70. La violenza politica a volto coperto è una condanna.
The Clash – London Calling
Scegliere fra il meglio della band inglese, pur se decidiamo di focalizzarci sulla figura di Strummer e non sull’apporto inestimabile di Mick Jones o di Paul Simonon, è pur sempre azzardo. Qui si va sul sicuro.
The Clash – The Magnificient Seven
La fusione di stili (ska, reggae, rockabilly, ska, R&B…) è il nuovo biglietto degli ex punk londinesi. I confini si allargano: dub, calypso, rap. Cosa c’è di meglio di questa canzone per iniziare una giornata, una serata o una notte?
The Clash – Rock the Casbah
In Combat Rock c’è l’altro must, cantato dall’immenso Mick Jones, Should I Stay Or Should I Go. ‘Casbah’ contiene echi autobiografici (Strummer è nato ad Ankara) e bissa il successo del secondo singolo. Il primo era Know Your Rights.
The Clash – Straight To Hell
Drum beat circolari, Topper Headon ci dà dentro. Imprescindibile. Basta fare una ricerca nella pop-sfera per rintracciare sample o cover forse del pezzo più bello della band. Non c’è molto da dire. Basta ascoltare.
Joe Strummer & The Mescaleros – Coma Girl
Tratta dal disco postumo Streetcore, ode a Glastonbury e alla figlia Lola. Springsteen (raccomandato al festival dallo stesso Strummer) aprì la sua storica setlist a Glasto nel 2009 proprio con questo brano, in omaggio a Joe.
Johnny Cash & Joe Strummer – Redemption Song
Una delle ultime canzoni cantate da Strummer, proposta anche assieme a Johnny Cash, che morì circa un anno dopo, negli ultimi mesi del 2003. Bob Marley veglia su di noi.
Joe Strummer sarà celebrato il 3 maggio durante il festival milanese Estathé Market Sound: musica e street food dal 1 Maggio al 31 Ottobre. Il programma della giornata dedicata al leader dei Clash, qui.