«Il rap mi piace.. Salmo, Fedez, Fabri Fibra… cioè non ci capisco niente, non so capire se uno è old school new school, East Coast, West Coast… Ma la vera musica ribelle ormai la fanno i rapper, fanno nomi e cognomi, cosa che noi non avevamo il coraggio di fare…».
Così il cantautore Eugenio Finardi si rapporta al rap nell’estratto dell’intervista di Andrea Scarpa che Rolling Stone che da oggi è online nella versione integrale su Nanopress per il progetto iMILANESIsiamoNOI, un mosaico digitale che vuol dar vita a un racconto appassionato, sincero e mai scontato di Milano attraverso interviste scritte e in video e foto di tanti milanesi nativi e adottivi.
il vinile, che palle, si graffiava
E poi la figura del musicista di ieri e di oggi: «da una parte oggi è molto più facile fare un disco perché con il computer te lo puoi fare anche da solo, d’altra parte riuscire a distinguersi a diventare qualcosa di originale è sempre più difficile» e il suo amore per il digitale «il vinile, che palle, si graffiava!».