È una proposta del senatore leghista Alessandro Morelli, Sottosegretario alla presidenza del Consiglio, che l’ha lanciata in un’intervista: prevedere un allontanamento momentaneo dalla RAI, una sorta di daspo per i cantanti che vanno a Sanremo e in generale nelle trasmissioni del servizio pubblico e oltre a esibirsi osano esprimere opinioni politiche.
Parlando ieri con Libero del Festival di Sanremo, dove Dargen D’Amico ha invocato il cessate il fuoco e dove Ghali ha chiamato «genocidio» la guerra di Israele contro Hamas nella Striscia di Gaza, Morelli ha detto che «è vergognoso» che quel palco «venga utilizzato e sfruttato da chi dovrebbe solo cantare e invece fa altro: fa della propaganda politica. Gli artisti dovrebbero salire sul palco, fare la loro bella esibizione e andarsene. Faccio notare che oggi non parliamo delle canzoni ma delle posizioni politiche estremiste di alcuni cantanti, quelli che hanno scambiato il palco dell’Ariston con un Circolo Arci qualunque».
Pur sapendo che «non si possono bloccare le persone e impedire loro di parlare», Morelli pensa che «sarebbe utile, a questo punto, pensare a una sorta di daspo per chi utilizza quel palco per fini diversi da quelli della musica. Un artista lì fa musica, non fa politica». Ovvero: «chi fa politica utilizzando il palcoscenico RAI deve stare fuori dalla RAI per un periodo di “limbo”».
Oltre alla prevedibili reazioni politiche, l’idea di Morelli ha ricevuto oggi da Fiorella Mannoia una sorta di pernacchia virtuale. La cantante ha condiviso su Instagram le parole del senatore accompagnate dalla emoji del pagliaccio e dalla dida: «Le pernacchie si possono fare?».
La stessa scheda con l’emoji del pagliaccio era stata condivisa ieri da Samuele Bersani. Piero Pelù ha invece scritto nelle sue storie di Instagram: «Una volta ci davate pure l’olio di ricino… Quando c’era lui eravate più seri».
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