FKA twigs sta sviluppando una versione deepfake di sé stessa. Lo ha scritto in una testimonianza depositata alla sottocommissione del Senato americano che sta lavorando per mettere dei paletti nell’uso delle identità di attori e musicisti per istruire le intelligenze artificiali.
A questa AI Twigs, che parla e “pensa” come lei, verranno demandati compiti relativi al marketing e all’interazione sui social, lasciando alla cantante più tempo per dedicarsi alla musica.
«Nell’ultimo anno» scrive twigs che testimonierà oggi a Capitol Hill sull’argomento «ho sviluppato una versione deepfake di me stessa. Non è solo addestrata per replicare la mia personalità, ma può anche usare il mio esatto tono di voce e parlare in molte lingue. Più avanti nel corso dell’anno, mi avvarrò della mia AI Twigs per fare più cose e gestire le interazioni online sui social, lasciandomi il tempo per concentrarmi sulla mia arte nella tranquillità del mio studio».
La lezione che twigs trae da questo esperimento è che «queste e altre tecnologie emergenti possono essere strumenti di grande valore sia artistico che commerciale qualora siano controllati dall’artista».
Detto questo, l’artista inglese conosce i pericoli che si corrono quando l’uso delle AI non è normato. «Le nostre carriere sono in pericolo», avverte. È dovere dei politici «cambiare questa situazione e salvaguardare il futuro» visti i pericoli inerenti alla violazione «dell’essenza stessa del nostro essere umani» tramite l’utilizzo «senza scrupoli dell’intelligenza artificiale per creare un facsimile digitale che pretende di essere noi».