Dopo gli attacchi da parte dei movimenti ambientalisti e la lettera aperta che, la scorsa settimana, il geologo Mario Tozzi gli ha dedicato sulle pagine de La Stampa, Jovanotti ha subito anche quello di Gemitaiz. Il rapper romano ha infatti detto la sua sul Jova Beach Party; a differenza delle critiche che hanno travolto il cantante nelle scorse settimane, però, non ha parlato di ambiente, sostenibilità o benessere delle spiagge, pronunciandosi unicamente sulla dimensione, per così dire, “performativa” dell’evento.
«Raga non mi chiedete più se andrò anche io a qualche Jova Beach Party», ha scritto Gemitaiz in una story su Instagram, aggiungendo: «Trovo che Jovanotti sia un pagliaccio e porti in giro un carrozzone di qualunquismo cosmico. 60 o 90 euro per vederlo saltare vestito da pirata mentre passa da Benny Benassi ai Queen».
L’attacco a Jovanotti si è concluso così: «Avrà anche fatto del bene quando ha cominciato, ma da tempo è l’emblema del ribelle che appena ha visto il cash, si è venduto alla qualunque. Non c’andrei manco morto».