Dopo la morte improvvisa di Prince, lo scorso 21 aprile, Gene Simmons si era lasciato scappare alcuni commenti sull’accaduto che potremmo definire infelici. «La morte di Bowie è stata la più tragica perché è scaturita da una vera malattia» aveva detto il membro dei Kiss a Newsweek, applicando una specie di classifica sulle morti più o meno degne di onore. «Tutte le altre sono state per scelta. Le droghe hanno ucciso Prince. Che cosa credi, che sia morto per un raffreddore?»
Come se non fosse già abbastanza, il 66enne ha deciso di rincarare la dose, scatenando il putiferio di critiche che l’ha spinto a chiedere scusa questa notte: «EÈ così patetico che si sia ucciso. Non prendiamoci in giro, è proprio ciò che ha fatto. Lentamente, ma l’ha fatto. Ve l’assicuro: le droghe e l’alcool ti uccidono lentamente.»
— Gene Simmons (@genesimmons) 11 maggio 2016
È probabile che Prince sia morto per un overdose di Percocet, un analgesico molto potente che si sa per certo fosse prescritto da molto tempo al cantante, ma parole simili non hanno alcuna giustificazione. Perciò qualche ora fa Simmons ha impugnato Twitter col capo cosparso di cenere per mettere giù due righe di scuse, che comunque non cancellano del tutto l’ombra di un velato razzismo che accompagna da parecchi anni il bassista israeliano naturalizzato statunitense: “Mi sono preso tanta merda dalla mia famiglia di nuovo per colpa della mia linguaccia. Chiedo scusa. Ho una lunga storia di rabbia verso ciò che le droghe causano alle famiglie/amici dei tossicodipendenti.”