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Gli avvocati di Sean “Diddy” Combs hanno chiesto un’udienza probatoria per indagare presunte «fughe di notizie» pre-processuali

Il team legale del discografico e produttore vorrebbe dimostrare il ruolo del governo degli Stati Uniti nella diffusione di alcune prove legate al caso Diddy, come il video delle violenze contro Cassie Ventura. Si tratterebbe di «pubblicità pregiudizievole, che può solo contaminare la giuria»
(da USA) Sean diddy combs

Foto: Angela Weiss/AFP via Getty

Gli avvocati di Sean Combs hanno accusato il governo degli Stati Uniti di aver fatto trapelare ai media prove relative al caso di racket e traffico sessuale, tra cui un video di sorveglianza del 2016 in un hotel che mostra il discografico e produttore aggredire fisicamente la cantante Cassie Ventura.

Secondo un documento depositato in tribunale mercoledì, ottenuto da Rolling Stone, il team legale di Combs sta chiedendo un’udienza probatoria per indagare su un presunto «comportamento scorretto del governo in relazione alle fughe di notizie». L’avvocato di Diddy, Marc Agnifilo, sostiene che queste avrebbero «portato a una pubblicità pre-processuale gravemente dannosa e pregiudizievole, che può solo contaminare la giuria e privare il signor Combs del suo diritto a un processo equo».

Agnifilo ha definito il video dell’Intercontinental Hotel di Los Angeles l’esempio più «grave» del presunto comportamento scorretto, ma ha affermato che rappresenta solo «uno dei molti casi documentati di fughe di notizie e dichiarazioni false fatte con un unico scopo: distruggere la reputazione del signor Combs prima del processo».

A maggio, la CNN aveva infatti scoperto un filmato in cui Combs inseguiva la sua allora fidanzata Ventura lungo un corridoio dell’hotel per poi prenderla a calci, calpestarla e trascinarla per terra. Il video, brutale, risale al 5 marzo 2016 e sembra corrispondere a un presunto incidente menzionato in una causa per traffico sessuale presentata da Ventura lo scorso novembre.

Il filmato di sorveglianza aveva spinto Combs a pubblicare un video di scuse sui social media due giorni dopo. «Mi assumo la piena responsabilità per le mie azioni in quel video», aveva detto in quel momento. «Sono disgustato. Ero disgustato allora quando l’ho fatto, e sono disgustato ora».

Oltre all’udienza probatoria, gli avvocati di Combs stanno richiedendo alle agenzie governative, tra cui il Dipartimento della Sicurezza Nazionale, di rivelare email, documenti e registri relativi alle presunte fughe di notizie; un’ordinanza che impedisca al personale governativo di divulgare prove del caso o materiali investigativi ai media; e la soppressione di qualsiasi prova trapelata durante il processo imminente.

Al momento, Diddy (54 anni) è detenuto in custodia senza possibilità di cauzione a New York dopo essere stato arrestato a Manhattan il 16 settembre con le accuse di violenza, racket e tratta a scopo sessuale. Tra gli ultimi sviluppi del caso, la rinnovata richiesta di Combs e dei suoi avvocati di poter ricorrere all’uscita su cauzione. Intanto, altre 120 persone (tra cui 25 minorenni) hanno fatto causa al discografico per violenza sessuale, e persino la famiglia di Tupac Shakur è scesa in campo, assumendo uno degli avvocati più potenti di Hollywood per indagare sulle possibili connessioni tra la morte del rapper e l’universo-Diddy.

Da Rolling Stone US

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