Abbiamo incontrato il bassista Troy Sanders prima del concerto dei Mastodon al Fabrique di Milano e ci siamo fatti raccontare i suoi gusti musicali, i dischi con i quali è cresciuto, i pezzi con i quali ha imparato i primi giri di basso e le canzoni che gli tengono compagnia in tour. Roba pesante e inaspettate sorprese.
Cosa stai ascoltando in questi giorni?
La mia playlist in tour è meno pesante di quanto la gente possa pensare, considerato che la mia vita on the road è già sufficientemente heavy! In questi giorni ascolto tanto Bon Iver, Men at Work e i dischi solisti del loro cantante, Colin Hay. Il primissimo disco che ho comprato è stato proprio uno dei Men at Work, e anche il primo live che ho visto in vita mia. Sono un tipo eclettico, ascolto country, pop degli anni ’80, rock progressivo, musica classica e un po’ di tutto quello che è uscito negli ultimi 100 anni.
Quali sono i primi pezzi che hai imparato al basso?
La prima canzone che ho imparato al basso è stata Lick It Up dei Kiss perché è facilissima, tutta in LA-LA-LA e poi DO… Ero veramente orgoglioso di saperla suonare tutta! E subito dopo Tooth & Nail dei Dokken.
E le prime canzoni che hai suonato in un gruppo?
Sono cresciuto negli anni ’80, mi piacevano band come Van Halen e Cheap Trick. La prima canzone che ho suonato in un gruppo è stata proprio Surrender dei Cheap Trick. E poi facevamo Moonage Daydream di David Bowie. Era davvero divertente fare quella roba!
Quando e come sei passato a cose più estreme?
Mi piacevano tantissimo Iron Maiden a Judas Priest, ma all’inizio degli anni ’90 sono passato ai Neurosis, me li ha fatti conoscere Brent Hinds, il nostro chitarrista. E i Neurosis mi hanno cambiato la vita. La loro musica è molto più profonda di quanto possa sembrare. Poi ho avuto la possibilità di conoscerli di persona, suonare con loro, e ho scoperto che sono persone favolose, sincere. Difficile dire quale sia la canzone dei Neurosis che preferisco, ma credo che Locust Star sia quella che ascolto di più. Per me i Neurosis sono una religione.
La prima canzone che ho imparato al basso è stata “Lick It Up” dei Kiss perché è facilissima.
Al Letterman indossavi una t-shirt degli Stiff Little Fingers. Ascolti tanta musica punk?
Gli Stiff Little Fingers me li ha fatti scoprire mia moglie. Sono il suo gruppo preferito, e sono anche il gruppo preferito della moglie del nostro batterista Brann. Ultimamente li ho visti due volte dal vivo e sono stati straordinari, il miglior live al quale ho assistito quest’anno. Sono favolosi e credo che abbiano influenzato molte più band di quanto possono immaginare loro stessi.
I Mastodon suonano “Oblivion” dal vivo:
Com’è la scena musicale di Atlanta in questo periodo? Hai gruppi locali da consigliare?
So poco, perché ci sto poco considerato che sono sempre in tour! Ma è una delle scene musicali più interessanti del sud-est degli Stati Uniti. Io sono nato lì, ma è per questo motivo che gli altri dei Mastodon si sono trasferiti ad Atlanta: è una città grandissima, piena di locali, ogni sera puoi vedere concerti di band blues, rock&roll, cose più pesanti. Sono fighi i Zoroaster, che sono nostri amici, e anche i Royal Thunder, meravigliosi.