Gli Oasis rispondono alle polemiche: «Non sapevamo che sarebbe stato utilizzato il dynamic pricing» | Rolling Stone Italia
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Gli Oasis rispondono alle polemiche: «Non sapevamo che sarebbe stato utilizzato il dynamic pricing»

I Gallagher prendono le distanza da quanto accaduto e danno la responsabilità a «promoter e management che decidono come vendere i biglietti e a quanto». I prezzi dinamici «dovevano contribuire a ridurre il bagarinaggio». Ben 10 milioni di persone avrebbero tentato di comprare un biglietto del tour 2025

Gli Oasis rispondono alle polemiche: «Non sapevamo che sarebbe stato utilizzato il dynamic pricing»

L’entusiasmo per l’annuncio della reunion degli Oasis è presto stato sostituito da un generale senso di rabbia da parte di gran parte dei fan.

Nonostante continuino a spuntare nuove date (a Londra siamo già a sette), negli scorsi giorni sono scoppiate infatti polemiche riguardanti la vendita dei biglietti per il tour di reunion. Da un lato la lotteria (e le code) per aver accesso all’acquisto dei ticket ha infastidito i più ma, e soprattutto, chi è riuscito ad ottenere – dopo lunghe ore – la possibilità di accaparrarsi l’agognato biglietto si è trovato di fronte a prezzi spropositati a causa del meccanismo dei prezzi dinamici (di cui vi abbiamo parlato qui). Una situazione che ha portato la Commissione europea e il governo inglese ha indagare sul dynamic pricing.

Gli Oasis hanno così deciso di dire la loro sulla questione chiamandosi fuori da ogni responsabilità: «Deve essere chiaro che gli Oasis lasciano le decisioni su come vendere i biglietti e a che prezzo ai loro promoter e management. [La band] non è mai stata conoscenza che il dynamic pricing sarebbe stato utilizzato».

Continua il comunicato: «Sebbene gli incontri precedenti tra i promoter, Ticketmaster e il management della band abbiano portato a una buona positiva di vendita dei biglietti, che avrebbe rappresentato un’esperienza equa per i fan, includendo un sistema di biglietteria dinamica per contribuire a mantenere bassi i prezzi generali dei biglietti e a ridurre il bagarinaggio, l’esecuzione del piano non ha soddisfatto le aspettative. Tutte le parti coinvolte hanno fatto del loro meglio per offrire la migliore esperienza possibile ai fan, ma a causa della domanda senza precedenti è stato impossibile raggiungere l’obiettivo».

Secondo le prime stime, a tentare di ottenere un biglietto sarebbero stati circa 10 milioni di fan da 158 paesi nel mondo. Questo avrebbe portato «ogni piattaforma di vendita ad avere difficoltà di gestione del flusso d’acquisto, cosa che ha portato frustrazione e delusione per i fan che non sono riusciti ad avere un biglietto dopo aver fatto ore di code».

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