Lo hanno annunciato, stanno per farlo. Quando hanno lanciato il tour della reunion, gli Oasis hanno detto esplicitamente che i biglietti comprati sul mercato secondario sarebbero stati annullati in caso di transazione effettuata non presso il rivenditore ufficiale Twickets (partner di Ticketmaster) e a un valore superiore a quello nominale. Era un modo per scoraggiare i traffici nel mercato del secondary ticketing, traffici che portano a far schizzare in alto i prezzi. In altre parole: se compri un biglietto nel posto “sbagliato” e a un prezzo troppo alto, noi non ti facciamo entrare.
Ora Live Nation e SJM, promoter dei concerti del 2025 degli Oasis nel Regno Unito, hanno confermato a BBC File on 4 che si apprestano ad annullare un numero notevole di biglietti, circa 50 mila. Una volta invalidati, saranno rimessi in vendita al prezzo nominale.
Andranno a ruba: secondo i dati riportati dalla BBC, sono 10 milioni le persone che hanno cercato di comprare un biglietto per il tour 2025 nel Regno Unito e in Irlanda, per il quale sono stati venduti 1,4 milioni di tagliandi. Il 4% circa è stato rimesso in vendita sui siti di secondary ticketing.
L’operazione fa leva sul fatto che vendendo e comprando i biglietti su siti non ufficiali gli utenti hanno infranto le condizioni di vendita. È una strada percorribile anche da altre band? Secondo un rappresentante dei promoter, nel caso di grandi tour molto richiesti i biglietti messi in vendita sul mercato secondario arrivano ad essere circa il 20% del totale, ben uno su cinque.
Non tutti però pensano che la mossa degli Oasis sia lecita visto che nel Regno Unito la rivendita di biglietti sul mercato secondario è consentita dalla legge. «Il 2% dei biglietti degli Oasis sono su Viagogo e Sutbhub», ha detto a BBC Matt Drew di Viagogo. «Continueremo a venderli nel modo in cui l’autorità regolatrice ci consente di farlo. Stiamo andando incontro a una chiara esigenza dei consumatori e continueremo a farlo».