S’intitola Michel l’album di Mudimbi in uscita prevista il 24 marzo per la label NuFabric Records, ma il rapper italo-congolese sta già facendo parlare di se, e parecchio. Tuttavia, se parte del merito dell’hype creato attorno al suo disco è da attribuirsi agli adesivi apparsi in diverse città italiane – in cui si vede una foto del rapper ritratto da bambino – la sua storia parte da lontano, diciassette anni fa, quando iniziò a scrivere le sue prime rime. L’abbiamo incontrato per farci raccontare di quella foto, del nuovo singolo Schifo, del disco in arrivo e della collaborazione ‘inedita’ con Maicol&Mirco.
Com’è successo che ci siamo trovati il tuo faccione dovunque?
In realtà l’idea di stampare degli adesivi non è una novità, né per me né per tantissima altra gente. La vera fortuna, quello che ha fatto la differenza insomma, è stato ciò che era rappresentato sugli adesivi. La foto di me a 7 mesi, a quanto pare, sa come attirare l’attenzione, e questo l’avevo intuito, quando ho deciso di utilizzarla come cover del mio album. Ci sono tanti motivi dietro alla scelta di utilizzare proprio quest’immagine in realtà, uno dei quali, il principale, è il fatto che questa foto sia sul comodino di mia madre da quando sono nato, l’unica foto, e volevo farle una sorpresa rendendo omaggio a lei e alla cosa più bella e importante che abbia mai fatto (ovverosia il sottoscritto, per chi non l’avesse capito), unendola alla cosa più bella e importante che io abbia mai fatto (ovvero sia il mio album Michel, per chi continuasse a non capire).
Diciamo che la chiave di tutto è stata questa, dopodiché lo stampare gli adesivi, il regalarli in decine di concerti in giro per l’Italia e il ritrovarseli attaccati in alcune città, al punto da finire sui giornali è stato sicuramente un gran bel “effetto collaterale”.
Com’eri da bambino?
Un rompicogl***i. In tenerissima età ero un flagello di Dio, piangevo sempre, non dormivo mai, scassavo la minchia in ogni modo, mangiavo come un suino e pesavo come un cinghiale (ti basti pensare che ho letto alcuni giornali presumere che nella foto di copertina del mio album avessi 18 mesi, quando in realtà ne avevo appena 7). Poi però sono cresciuto e sono diventato quel classico bambino che, se non vedi dov’è e cosa sta facendo, allora sta sicuro che sta facendo qualcosa di stupido. Ero iperattivo, maldestro e smemorato: un trittico alquanto pregiato, non trovi? Prendevo in continuazione decisioni stupide e, di base illegali, mi salvava il fatto che fossi minorenne e visibilmente ritardato. Pensa che una volta ci fu una persona che chiese se avessi davvero qualche ritardo mentale. Comunque poi sono cresciuto e molte cose sono cambiate, per esempio, adesso ho la barba…
Hai sempre scritto dei testi tra il provocatorio e il cazzone. cosa troveremo in questo disco?
Quello che non vi aspettate (ma anche quello che vi aspettate). Partiamo dalla musica. Finora ho tirato fuori i miei cavalli di battaglia a livello di testi e di produzioni, roba sempre ironica, basi quasi sempre spinte. La scelta è stata dovuta al fatto che, avendo a disposizione un singolo alla volta o nella migliore delle ipotesi un EP di 5 tracce, la scelta più naturale ed intelligente è sempre stata quella di puntare su quelli che so per certo essere i miei punti di forza. Ora però il discorso è più ampio, avevo tutte le tracce che volevo a disposizione, ne ho scelte 12 (in realtà ne avevo scelte 13, ma questa è un’altra storia), diversi produttori di generi musicali diametralmente opposti, ho avuto a disposizione musicisti veri che suonano strumenti veri…con le mani!! Ma ti rendi conto?! Questo mi ha permesso di osare anche in quelle direzioni che per ora avevo evitato, non perché credessi di non esserne capace, ma perché non avevo mai avuto conferme in quelle direzioni. Adesso vedremo se le conferme arriveranno.
Perchè hai scelto Schifo come singolo, dopo Tipi da club. Sono due atmosfere molto diverse…
Per due motivi. Il primo è che Schifo rappresenta, secondo me e secondo chi lavora con me, il vero punto di congiunzione tra tutto quello che ho sempre fatto e tutto ciò che di nuovo ho messo nell’album. Non sto a farti l’elenco preciso, chi ascolterà capirà (o forse no), ma ci sono molti elementi, all’interno di quella canzone, che fanno percepire il vecchio Mudimbi uniti ad una nuova “sensibilità” musicale; basti pensare al vocione stile blues o “canti degli schiavi nei campi”, che per molti magari non vorrà dire nulla, mentre per me è stato un grossissimo salto in avanti. Il secondo motivo, invece, è molto semplice: per spezzare le gambe a chi ascolta. Adoro spezzare le gambe… in senso figurato. Spiazzare, arrivare come un tornando dalla direzione che meno avevi previsto e, dato che il singolo precedente è stato Tipi da Club ed in ogni caso mai avevo tirato fuori qualcosa come Schifo, credo che molta gente, ascoltandolo per la prima volta (e soprattutto guardando il video), si ritroverà di colpo sulla sedia a rotelle.
Perchè hai scelto questo formato “insolito” per pubblicare il disco?
Io odio gli album fisici quindi, quando mi sono trovato a pensare a cosa avrei fatto per il mio primo, mi sono detto “Non farò nulla che io stesso non comprerei”. E il motivo per cui li odio è che non servono a niente, se non a prendere polvere, dato che ascolto tutto in mp3 e da qui l’altra intuizione “Devo realizzare qualcosa che serva a qualcosa”. Ho solo messo insieme tanti elementi visti nell’arco della vita e la voglia di far divertire la gente, che di base ho sempre. Il fatto che la copertina poi sia quella che è, ha aiutato a fare da collante al tutto e qui ho concluso “Realizzerò qualcosa a misura di bambino, ma per adulti, in modo da far divertire gli adulti come se fossero dei bambini ritardati, proprio come ero io da bambino”. Disegni da colorare, ritagliare, spezzettare ed incollare, tutti pertinenti alle canzoni dell’album, sono solo alcuni dei giochini presenti all’interno di questo album/fumetto. Una volta completati i giochi, inoltre, ci sarà la possibilità di inviarmi delle foto degli stessi e, i più bravi, vinceranno dei fantasmagorici premi. Ma ti rendi conto?! Proprio come all’asilo!
Come hai coinvolto Maicol&Mirco?
A questo punto, affidare la realizzazione delle illustrazioni a Maicol&Mirco è stata la mia prima ed unica scelta. Ci conosciamo ormai da un bel po’, siamo concittadini e viviamo nella stessa città, ci stimiamo a vicenda, lui e le persone che lavorano con lui mi hanno dato una grossa mano quando ero agli inizi e continuano a farlo tutt’ora, inoltre ho tutti i libri de Gli Scarabocchi di Maicol&Mirco ma, sopratutto, è una vita che tentiamo di fare qualcosa insieme, senza mai riuscire a finalizzare perché, secondo me, non era mai davvero il momento giusto. Ora il momento è arrivato, e arriveranno anche i frutti che stavamo aspettando.
Ecco le prime date annunciate del tour di Mudimbi per Michel
1 Aprile – Herz Club (Fermo)
22 Aprile – The Flag (Biassono)
30 Aprile – Liv (Bassano del Grappa)
6 Maggio – Blackout (Prato)