Fra le 4 crew che il prossimo 10 giugno si sfideranno sul palco del Red Bull Culture Clash, HellMuzik sarà forse quella che attrarrà più fan. Nelle sue fila infatti militano Salmo e gli altri scugnizzi della Machete, Hell Raton, DJ Slait e Low Kidd, oltre che a un altro pezzo di artiglieria come Victor Kwality degli LN Ripley.
Il resto lo vedrete sul palco del Clash, il 10 giugno in Piazzale delle Donne Partigiane, nel quartiere milanese della Barona. Ovvero dove Marracash, il presentatore della serata, è un po’ come i Wu Tang a Staten Island.
Avremo modo di parlare anche con le altre crew, ma oggi cominciamo a conoscerle partendo proprio da Salmo e banda, rappresentati diplomaticamente da Manuelito Hell Raton. Sparsi qua e là nell’intervista, trovate invece i cinque pezzi essenziali per la crew drum and bass, selezionati da Manuelito e che probabilmente sentirete dal vivo al Clash.
È la prima volta che partecipi?
Sì, come squadra sì. L’anno scorso ho partecipato da spettatore. Ubriaco. Quest’anno non berrò perché bisogna rimanere concentrati.
Senti un po’ di tensione?
Ma in realtà no. Il live alla fine è un nostro punto di forza. Saliremo sul palco per divertirci, siamo ben settati anche se quasi tutta la squadra in questo momento è in tour con Salmo. A parte Victor, che comunque è uno dei nostri, facciamo già tutti parte della stessa crew.
È quello il vostro punto di forza?
La squadra, esatto. Non è composta da al 100% da membri di Machete, ma ha al suo interno i tre fondatori. Siamo riusciti a tenere lo stesso spirito. E Victor tanto esterno poi non è, dato che passiamo un botto di tempo insieme.
E se ti dovessi chiedere un punto debole?
Beh, noi come crew e label ci siamo sempre esposti molto. Sicuramente molta gente sa come ci comportiamo dal vivo e quali possono essere le nostre armi. Da un certo punto di vista siamo attaccabili, ecco. Qualche colpo basso lo si vedrà—anche da parte nostra—ma rimane tutto nello spirito del clash. Nasce e muore lì. Io, visto che insieme a Victor sono l’mc, dunque più esposto sul palco, prevedo di ricevere un bel po’ di attacchi da amici, colleghi e avversari!
Io infatti ho saputo di artisti e produttori che non partecipano per paura di essere, come dire, apostrofati dagli altri concorrenti sul palco.
Ma il vero divertimento sta proprio lì! Ognuno dei partecipanti ha carta bianca, è libero di attaccare gli altri. Cosa fai, non ne approfitti? [ride] L’importante è che si tenga sempre a mente che è un clash, un evento di aggregazione. Se non hai quello spirito forse è meglio che non partecipi. Io sono pronto a ricevere tantissima merda!
Qual è la crew che ti spaventa di più?
Ti dico la verità, ci sono due quadre che mi spaventano di più. Una è quella di Macro Marco, i Real Rockers, perché ho visto lui in azione e so quanto sia fondamentale il know-how, il far capire alla gente che tipo di gara sia. Perché tutti vedendo i rapper partecipanti si aspettano qualcosa di simile a una gara freestyle tipo il 2theBeat. Ecco, non è così. L’altra squadra che invece sono stato super contento di vedere fra i concorrenti paradossalmente non è la nostra antagonista, Daytona, ma Milano Palm Beat. È una bella crew di ragazzi. Keta, Mudimbi, Chiamu, Milangeles: so bene quale attitudine hanno. Quello che conosco meno forse è Populous, ma so per certo che verranno lì per divertirsi senza avere niente da perdere. E quando hai uno spirito del genere, quando puoi giocarti qualsiasi carta, magari l’ultima che giochi è quella vincente.
Cosa mi puoi dire sui pezzi inediti che userete?
Ti dico la verità, ci stiamo sbizzarrendo tanto. Nonostante il nome e tutto vogliamo far capire che anche Machete può avere un lato ironico e divertente. Lo sfottò è pronto.
Se avessi la possibilità di aggiungere un membro alla crew, anche un artista internazionale, chi chiameresti?
Zach De La Rocha dei Rage Against The Machine. E ti confido un segreto: ho anche provato a contattarlo per inserirlo nella crew ma non c’è stato niente da fare. Almeno posso dire di averci provato.