I Coldplay contrattaccano. L’ex manager Dave Holmes ha fatto causa alla band inglese un mese e mezzo fa chiedendo circa 11 milioni e mezzo di euro per commissioni non pagate. Chris Martin e i suoi hanno risposto ora facendogli a loro volta causa.
Il rapporto tra i Coldplay e Holmes si è chiuso ad agosto dopo vent’anni di collaborazione. Il manager afferma che la band avrebbe incassato un anticipo di 40 milioni di euro per il decimo album (non ancora pubblicato) e altri 35 per l’undicesimo e il dodicesimo, il tutto senza riconoscergli la commissione secondo lui dovuta.
Ora i Coldplay affermano che il manager ha causato danni per circa 16 milioni di euro avendo fatto schizzare alle stelle «senza controllare adeguatamente il budget» i costi del tour di Music of the Spheres. Tra gli acquisti immotivati ci sarebbe uno schermo da 9 milioni di euro che a causa delle dimensioni eccessive è stato utilizzato solo durante i concerti a Buenos Aires.
Secondo la band, Holmes avrebbe usato il ruolo di manager dei Coldplay per farsi accordare due prestiti da Live Nation pari rispettivamente a 19 milioni di euro nel 2015 e 9 milioni di euro nel 2018. Prestiti che non servivano per le attività del gruppo, ma per finanziare un progetto immobiliare.
Un portavoce di Holmes ha replicato dicendo che accusare il manager «di inesistenti azioni eticamente sbagliate e di altre scorrettezze inventate non servirà a distogliere l’attenzione dal vero problema: i Coldplay si rifiutano di onorare il contratto con Dave e riconoscergli quel che gli devono». Il commento di Live Nation: «I rapporti con il loro ex team di management sono da considerare un’estensione del rapporto con i Coldplay».