Il nome non è preso in prestito da un medicinale, ma dall’arte giapponese di riparare la ceramica rotta con metalli preziosi, mettendo in risalto le spaccature piuttosto che nasconderle. Sarà pubblicato il 31 marzo ed è l’ottavo disco dei Death Cab for Cutie – il primo dopo Codes and Keys (2001).
«L’idea di poter riparare le rotture e di far si che diventino una forma di bellezza, ha una grande risonanza per noi» dice il bassista Nick Harmer che ha suggerito il titolo per quello che è anche il primo disco senza Chris Walla, polistrumentista, membro fondatore della band.
«Abbiamo l’opportunità di diventare qualcosa che non saremmo potuti diventare con Chris Walla», ha detto il cantante/chitarrista Ben Gibbard. «Capisco perché la gente ami Transatlanticism (2003) o We Have The Facts And We’re Voting Yes (2000). Spero che, ora che stiamo andando avanti, i nostri fan continuino ad ascoltarci senza pregiudizi».
Ecco la copertina del disco:
Queste saranno le canzoni:
1. No Room In Frame
2. Black Sun
3. The Ghosts Of Beverly Drive
4. Little Wanderer
5. You’ve Haunted Me All My Life
6. Hold No Guns
7. Everything’s A Ceiling
8. Good Help (Is So Hard To Find)
9. El Dorado
10. Ingénue
11. Binary Sea