Ieri Richard Spencer, l’autoproclamato leader della destra alternativa (o alt-right) americana, è tornato a far parlare di sé dopo alcune sue dichiarazioni sui Depeche Mode.
«Sono la band ufficiale dell’alt-right» ha detto a Olivia Nuzzi del Washington Post, un minuto prima di essere allontanato dalla Conferenza del Partito Conservatore che si stava tenendo al Gaylord Hotel di National Harbour, Maryland. Circondato da una folla di giornalisti che stava bloccando l’entrata della sala, nel bel mezzo dell’intervista un addetto alla security si è avvicinato a Spencer intimandogli di uscire con un «lei non è più il benvenuto qui. Questa è una proprietà privata.»
L’attivista di estrema destra stava già uscendo per i fatti suoi, indignato per il discorso di Dan Schneider (direttore esecutivo della American Executive Union) e alle sue critiche velate alla alt-right di Spencer. Alzandosi dal suo posto nel bel mezzo del discorso, Spencer ha attratto così il branco di giornalisti a fondo sala.
Trentotto anni, taglio di capelli rasato sui lati, si è guadagnato l’attenzione dei media nella campagna elettorale di Trump sbandierando frasi sulla supremazia razziale bianca e filo-naziste. È pure diventato un meme quando fu aggredito per strada da un uomo incappucciato che gli ha assestato una gomitata ad altezza tempie. Da lì, la scena del “colpo” di gomito filmata da una TV americana era stata remixata con varie canzoni in sottofondo, tra cui Blue Monday dei New Order o la migliore, Won’t Get Fooled Again degli Who.
Ovviamente i Depeche Mode si sono già premurati di prendere le distanze da Spencer. «È a dir poco ridicolo» ha detto un loro portavoce a Esquire. «I Depeche Mode non hanno legami né con Spencer né con il movimento alt-right e non lo supportano in nessun modo.» Probabilmente Spencer deve aver frainteso le pose da dittatore che Dave Gahan sfoggia ironicamente nel video di Where’s The Revolution. Non solo, il messaggio di quel “Come on people you’re letting me down” cantato dal frontman (“Dai, mi state deludendo tutti”) del primo singolo tratto da Spirit non ha niente a che vedere con la politica ma con l’ecologia e il futuro climatico del mondo, come più volte sottolineato da Gahan.
Solo dopo la smentita della band è arrivata anche quella di Spencer. “Stavo ovviamente scherzando. Sono un fan dei Depeche Mode da sempre”, ha scritto su Twitter dando a Dave Gahan, Martin Gore e Andrew Fletcher la dimostrazione che non tutti i fan escono col buco.