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I Måneskin e la coca: caso chiuso

Il test antidroga e la revisione dei fatti e dei video della serata danno ragione alla band italiana. Il commento di Damiano, in francese

Foto press

La European Broadcasting Union (EBU) ha condotto una revisione dei fatti in relazione alle accuse circa l’uso di droga da parte di Damiano dei Måneskin nella Green Room durante la finale di sabato 22 maggio dello European Songs Contest. L’inchiesta si è svolta su richiesta della delegazione italiana che voleva sgombrare il campo da ogni dubbio dopo le accuse rilanciate soprattutto dai media francesi e su cui era intervenuto persino il ministro degli esteri Jean-Yves Le Drian.

L’EBU ha pubblicato un documento ufficiale che chiude definitivamente il caso: non è stato fatto uso di droga. «L’EBU ha condotto una revisione approfondita dei fatti, controllando tutti i video disponibili. All’inizio della giornata il cantante dei Måneskin si è sottoposto volontariamente a un test antidroga che è l’EBU ha visto e che è risultato negativo. Nella Green Room non è stato fatto uso di droga. Consideriamo la questione chiusa».

«Troviamo allarmante» continua il comunicato «che speculazioni imprecise che hanno generato fake news abbiano oscurato lo spirito e il risultato dell’evento e abbiano colpito ingiustamente la band. Vogliamo congratularci ancora una volta con i Måneskin e augurare loro un grande successo. Non vediamo l’ora di lavorare con il nostro partner italiano Rai per produrre un’edizione spettacolare dello Eurovision Song Contest in Italia il prossimo anno».

Lapidario, ma significativo il commento di Damiano nelle storie di Instagram, guarda caso in lingua francese: «Voilà».

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