I componenti della band P38, il gruppo musicale hip hop che si è autodefinito come un «collettivo musicale artistico insurrezionale» e che è finito sotto il mirino della Procura di Torino per i costanti richiami alle Brigate Rosse e al periodo stragista presenti nei testi, non saranno sottoposti ad alcuna misura cautelare.
La Corte di Cassazione ha considerato inammissibile il ricorso presentato dai pubblici ministeri.
Nel 2022, per via delle citazioni esplicite (per fare alcuni esempi, uno dei loro versi più celebri recita: «Siamo le nuove BR, siamo le nuove BR, morte al PM»; la sesta traccia del loro album, Nuove BR, si intitola Renault, un chiaro riferimento all’auto in cui venne ritrovato il cadavere di Aldo Moro) e sfoggio di paccottiglia comunista di vario tipo (falci e martelli, stelle a cinque punte, atmosfera live dal retrogusto di centro sociale e chi più ne ha più ne metta), i quattro membri della band (Astore, Jimmy Pentothal, Dimitri e Yung Stalin) avevano finito per attirare l’attenzione degli inquirenti.