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I Pink Floyd si riuniscono contro Israele per il Gaza Freedom Flottilla

Tramite un post su Facebook i tre membri rimanenti della band hanno voluto richiamare l'attenzione sull'arresto delle 13 attiviste filo-palestinesi avvenuto in acque internazionali
I Pink Floyd nel 1969, foto via Facebook

I Pink Floyd nel 1969, foto via Facebook

Tramite un comunicato via Facebook, i Pink Floyd hanno annunciato la propria “reunion” in supporto di un gruppo attivista filo-palestinese, le donne del Gaza Freedom Flottilla.

Il post recita: «David Gilmour, Nick Mason e Roger Waters si uniscono per supportare le donne della Gaza Freedom Flottilla e deplorano il loro arresto illegale e la loro detenzione avvenute in acque internazionali da parte dell’esercito Israeliano».

Le parole dei tre Pink Floyd si riferiscono a quanto accaduto ieri, quando la nave Zaytouna-Oliva, salpata lo scorso mese da Barcellona con a bordo 13 attiviste tra cui il premio Nobel per la pace Mairead Maguire, è stata fermata dalla Marina Israeliana in acque internazionali, colpevole di aver cercato di infrangere il blocco marittimo imposto da Israele a Gaza e portare l’attenzione mediatica internazionale sull’embargo in vigore dal 2007.

È ancora da definire se l’annuncio dei Pink Floyd si riferisca a una reunion soltanto simbolica, e quindi esclusivamente volta a fini politici, o se il post sottintenda un rinnovato rapporto artistico fai gli ex membri della band dopo che, per l’ultimo album Endless River uscito nel 2014 in omaggio allo scomparso Richard Wright, Waters aveva deciso di non raggiungere in studio Gilmour e Mason.

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