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I Public Enemy hanno licenziato Flavor Flav per colpa di Bernie Sanders

“Il gruppo e il progetto Public Enemy Radio continueranno senza di lui”, dice la band di Chuck D. “Lo ringraziamo per gli anni passati insieme e gli auguriamo ogni bene”

Foto: Mark Allan/Invision/AP/Shutterstock

I Public Enemy hanno annunciato la separazione con Flavor Flav, una delle figure più importanti del rap degli ultimi 35 anni. La decisione è arrivata improvvisamente a due giorni di distanza dalla lettera di diffida che il rapper aveva mandato a Bernie Sanders per contestare la partecipazione di Chuck D a un comizio a Los Angeles.

“I Public Enemy e Public Enemy Radio andranno avanti senza Flavor Flav”, dice il gruppo in un comunicato. “Lo ringraziamo per gli anni passati insieme e gli auguriamo ogni bene”. Il gruppo ha specificato che Public Enemy Radio, un progetto di Chuck D con DJ Lord, Jahi e S1Ws, sarà presente come previsto al comizio di Sanders che sarà trasmesso in diretta streaming.

La lettera di diffida, inviata a Sanders venerdì da Matthew Friedman, l’avvocato di Flavor Flav, accusava il politico di sfruttare l’immagine di Flav per promuovere l’evento, anche se il rapper “non ha supportato pubblicamente alcun candidato”.

“Mentre Chuck è libero di esprimere le sue opinioni quando crede, la sua voce non equivale a quella dei Public Enemy”, dice la lettera. “La performance pianificata riguarderà solo lui, e non il gruppo. Chiunque sappia cosa significano i Public Enemy sa che cosa sta succedendo. Non ci sono Public Enemy senza Flavor Flav”.

“Flav non ha supportato alcun candidato di questo ciclo elettorale”, continua la lettera. “È un peccato che un comitato elettorale abbia così poca cura dell’integrità artistica di una delle figure più iconoclaste della cultura americana”. In coda alla lettera, Flavor Flav ha scritto a mano alcune parole per Sanders: “Ehi Bernie, non farlo”.

Prima del licenziamento – e dopo le accuse rivolte a Bernie – Chuck D ha detto che il suo compagno di band “ha un anno per riprendersi, oppure è fuori”. L’avvocato di Chuck D ha aggiunto che “da un punto di vista legale, Chuck D può esibirsi usando il nome Public Enemy, è lui che ne possiede i diritti d’utilizzo. Ha disegnato il logo a metà degli anni ’80, è la mente visionaria e il principale autore del gruppo. Ha anche scritto alcune delle rime più memorabili di Flavor”.

In una serie di tweet di domenica pomeriggio, Chuck D ha specificato che la lettera a Sanders non era l’unica ragione del licenziamento. “Ho perso la pazienza tanto tempo fa”, ha scritto. “Non dipende solo da Bernie… Flav non capisce la differenza tra [il giocatore di football] Barry Sanders e Bernie Sanders. Flav ha rifiutato di supportare Sankofa dopo che Harry Belafonte ci ha introdotti alla Hall of Fame”. Sankofa, l’organizzazione fondata da Belafonte, ha l’obiettivo di “contribuire a risolvere i problemi che colpiscono gli oppressi, chi è privato dei diritti civili e i meno abbienti, problemi che continueranno a segnare la vita di troppi individui, e che sono una cicatrice sulla morale della nostra nazione”.

I membri dei Public Enemy, in realtà, si accusano per vie legali da anni. Nel 2017 Flavor Flav ha denunciato Chuck D e il management del gruppo a causa di alcuni pagamenti mancati. Nella causa, Flavor Flav dichiarava che molto tempo prima lui e Chuck D avevano deciso di dividere a metà il denaro che sarebbe arrivato da concerti, dischi e merchandise. Nonostante il loro accordo, però, Eastlink (la società che gestiva il management del gruppo) non aveva inviato quanto gli spettava.

“Flav starà bene. I drammi in stile TMZ non fanno per me, non abbiamo più l’età”, ha scritto Chuck D all’epoca, accusando il “nuovo management” di Flavor Flav della causa. “Vorrei proprio ascoltare le 50 canzoni che dice di aver scritto”.

La denuncia contro Chuck D è stata archiviata nel gennaio 2019. Il comunicato dei Public Enemy si conclude dicendo che i Public Enemy Radio pubblicheranno un album ad aprile; lo scorso dicembre, i Prophets of Rage di Chuck D si sono sciolti dopo la reunion dei Rage Against the Machine.

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