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I Rammstein stanno tornando, era ora

«Ero davvero scettico sul ritorno in studio dei Rammstein, perché l'ultima volta ci siamo quasi sciolti per colpa di un disco da fare» aveva raccontato il chitarrista l'anno scorso. E invece torneranno. Facciamo mente locale sugli ultimi movimenti dei Rammstein.

È ufficiale: i Rammstein si sono chiusi in studio per registrare il nuovo album. L’annuncio risale ormai a questo weekend, quando dal Facebook ufficiale del sestetto tedesco sono apparse sei foto di cavi microfonici, banchi mixer, membri della band mentre registrano e una bella descrizione “Work in progress!” a riassumere il tutto.

E finalmente, verrebbe anche da dire. Sono quasi dieci anni che Till Lendemann non canta su un nuovo album. Se l’ultimo Liebe Ist Für Alle Da del 2009 all’epoca ha fatto non poco discutere per via dei suoi contenuti espliciti, viene da chiedersi se per questo ritorno la band abbia fatto un passo indietro nella trasgressione oppure uno avanti. Ce la ricordiamo un po’ tutti la Dildo Edition da 200 euro con dentro manette, lubrificante, sei peni di gomma ricavati dai calchi di quelli della band e ovviamente il CD. Per non parlare del video di PUSSY, uno dei singoli tratti dall’album che ormai si trova praticamente solo su YouPorn e affini essendo praticamente un video porno con un (bel) sottofondo musicale.

Come mai ora la notizia di un nuovo album arriva con il doppio della potenza? Perché tutto a qualche giorno fa lasciava presagire brutte notizie per chi aspetta nuovi pezzi inediti. Dopo la Liebe Ist Für Alle Da, la band ha attraversato un tour promozionale, un Greatest Hits nel 2011 e poi un periodo di puro stallo. «Ero davvero scettico sul ritorno in studio dei Rammstein, perché l’ultima volta ci siamo quasi sciolti per colpa di un disco da fare» ha raccontato la chitarra del gruppo, Richard Kruspe, lo scorso luglio in un’intervista concessa a Blabbermouth. «Per cui ogni volta è molto doloroso e stressante. Sto attraversando proprio quella fase, ero molto nervoso. Siamo giunti a un accordo comune e torneremo a registrare magari solo cinque pezzi. Giusto per cominciare senza pressione.»

Hanno iniziato quindi con delle jam session rilassate, iniziate più o meno tre anni fa a cavallo fra una data e l’altra di un tour altrettanto disteso. Apparizioni sporadiche, tipo una ventina l’anno, che anche qui sono il risultato di un compromesso fra i membri della band («Tre di noi volevano suonare in giro, gli altri tre no. Quindi ci siamo venuti in contro»). Da questi incontri sono nate 28 idee, che Kruspe non si sente ancora di chiamare canzoni. «In qualche modo abbiamo provato a tornare agli inizi del mondo Rammstein, quando eravamo ancora entusiasti di scrivere canzoni.»

A quest’ora le 28 idee saranno almeno il doppio e di buono c’è che, alcune di queste, le staranno registrando proprio ora. A giudicare dalla calma con cui hanno affrontato il loro settimo disco, è probabile che la data di uscita sarà fissata per l’anno prossimo. Così da fare cifra tonda di dieci anni dall’ultimo. E si sa, i tedeschi ci tengono molto alle cifre tonde.

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