I Subsonica contro la «spazzatura prodotta dalla rete» su Cecilia Sala e «chi parla senza saperne nulla» | Rolling Stone Italia
«Bentornata Cecilia»

I Subsonica contro la «spazzatura prodotta dalla rete» su Cecilia Sala e «chi parla senza saperne nulla»

Il suo giornalismo, scrive la band, «poco ha a che spartire con un contesto nostrano geriatrico, stantio, fiaccamente e litigiosamente ideologico, più attento alla spettacolarizzazione che all’analisi dei fatti»

I Subsonica contro la «spazzatura prodotta dalla rete» su Cecilia Sala e «chi parla senza saperne nulla»

Subsonica

Foto: Ivan Cazzola

Sono molte le reazioni alla liberazione di Cecilia Sala, arrivata nel pomeriggio di ieri a Roma dopo tre settimane di detenzione in Iran. Nel campo della musica, i Subsonica hanno scritto un post in reazione a chi ha commentato la vicenda con slogan e alla «burrasca mediatica» in cui si sono accavallate opinioni sulla giornalista espresse senza conoscerne il lavoro.

«In questi giorni in seguito alla spiacevole vicenda che ha costretto l’ottima e coraggiosa giornalista Cecilia Sala ad una detenzione dalle modalità oltraggiose, si è scatenata la perfetta burrasca mediatica, nel corso della quale praticamente chiunque sembra essersi sentito in dovere di esprimere opinioni e commenti sull’argomento e su di lei», si legge sull’account Instagram dei Subsonica e di Max Casacci. «Come abbiamo già anticipato, stimiamo e conosciamo personalmente Cecilia, proprio perché abbiamo avuto modo di approfondire il suo lavoro, le sue indagini nelle zone di crisi, il suo libro (L’incendio), il suo talento nel riuscire a fare emergere un racconto del mondo presso chi, da sempre, ha l’energia e le capacità per poterlo cambiare: i più giovani. In Iran, in Afghanistan, in Palestina, in Ucraina, in Israele, ovunque ci siano storie di sopraffazione, orrore, ingiustizia, morte».

«Il giornalismo di Cecilia è più immediatamente paragonabile alle modalità di una cronaca d’indagine internazionale, che poco ha a che spartire con un contesto nostrano geriatrico, stantio, fiaccamente e litigiosamente ideologico, più attento alla spettacolarizzazione che all’analisi dei fatti reali».

«Ecco perché, al netto di tutta la spazzatura che la rete riesce sempre a produrre e che bisogna mettere in conto, abbiamo preso atto della differenza sostanziale tra chi il lavoro di Cecilia Sala lo segue e lo conosce per davvero (podcast, articoli, libri) e chi ne parla senza saperne nulla, magari dopo avere intercettato qualche slogan messo in circolazione contro di lei. Come ben potete immaginare e come i fatti più recenti hanno dimostrato, nella sua scomoda attività Cecilia disturba molti interessi e contrasta altrettanta relativa disinformazione. Il nostro invito è quello di provare a seguire la sua attività, che speriamo possa riprendere al più presto, e di costruirvi una vostra idea».

 

 
 
 
 
 
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