I tre musicisti dei Jane’s Addiction di nuovo assieme, senza Perry Farrell | Rolling Stone Italia
Construction Time Again

I tre musicisti dei Jane’s Addiction di nuovo assieme, senza Perry Farrell

Dave Navarro, Eric Avery e Stephen Perkins sono tornati a fare musica quattro mesi dopo la scazzottata sul palco a Boston. Tornano i Deconstruction?

I tre musicisti dei Jane’s Addiction di nuovo assieme, senza Perry Farrell

Dave Navarro sul palco con i Jane’s Addiction dopo due anni di assenza

Foto: Bragado/Redferns via Rolling Stone US

Che all’interno dei Jane’s Addiction si fosse creata una frattura – da una parte il cantante Perry Farrell, dall’altra il chitarrista Dave Navarro, il bassista Eric Avery e il batterista Stephen Perkins – era evidente. Che questi ultimi tre potessero tornare a fare musica assieme dopo il nuovo scioglimento del gruppo era possibile, se non probabile. Ora c’è la certezza.

Quasi quattro mesi dopo scazzottata sul palco (e nel backstage) a Boston, Navarro, Avery e Perkins sono tornati a fare qualcosa assieme, anche se non si sa cosa di preciso. Lo ha rivelato il bassista pubblicando un video su Instagram in cui suona il basso: «Sto scrivendo delle linee sulla batteria di Stephen. Non vedo l’ora che ci suoni su Mr. Navarro. 2025!».

Non è la prima volta che i musicisti progettano qualcosa fuori dai Jane’s Addiction. Dopo lo scioglimento del gruppo nei primissimi anni ’90, Farrell fondò i Porno for Pyros, mentre Navarro e Avery misero in piedi i Deconstruction. Avrebbero voluto con sé Perkins, che invece andò a suonare nella band di Farrell. Reclutarono quindi Michael Murphy. Uscì un solo album titolato Deconstruction nel 1994, poi Navarro entrò nei Red Hot Chili Peppers.

Se Perkins ha commentato il video del bassista con la frase «Love that dark swing», in due diversi post Navarro ha ringraziato Spin per un articolo sui Deconstruction e ha annunciato il ritorno di Deconstruction sulle piattaforme di streaming. «Non è mai stato veramente promosso e non è stato pubblicato alcun singolo. È scomparso velocemente ed è andato fuori catalogo», scrive il chitarrista. «Era molto sperimentale, non seguiva alcuna regola, non aveva canzoni strutturate. Eric cantava e suonava il basso, io ero alla chitarra e facevo qualche seconda voce, Michael Murphy dei Lions and Ghosts era dietro la batteria. Non abbiamo mai fatto un concerto, ma l’esplorazione sonora era libera e ispirata. Credo che un po’ della magia musicale che c’è tra me ed Eric si senta decisamente in questo progetto. Direi che è più cinematografico che orientato alle canzoni tradizionali. Forse è per questo che per alcuni è un disco difficile».

 

 
 
 
 
 
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