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Il festival estivo più innovativo di tutti si trova in Norvegia

E più precisamente a Kristiansand dove il Punkt Festival, curato dai musicisti Jan Bang e Erik Honoré, propone concept e performance innovative tra elettronica, jazz e folk. La ventesima edizione del festival si terrà dal 5 al 7 settembre

Foto: Alf Solbakken

L’idea nasce vent’anni fa da due musicisti e producer norvegesi, Jan Bang e Erik Honoré. La loro volontà è quella di spingere i confini di musica, arte e tecnologia, creare un festival che sia differente da ogni festival presente. E così nasce il concept Live Remix. Mentre gli artisti invitati al festival si esibiscono, altri musicisti e producer, in background, immagazzinano tutti i suoni prodotti sul palco per poi riproporli – manipolati e re-interpretati – subito dopo a concerto finito. Il pubblico così assiste a due concerti, quello ufficiale (prima) e quello remixato (dopo), avendo così due interpretazioni musicali differenti da uno stesso punto di partenza.

Questo è (parte di) ciò che succede al Punkt Festival di Kristiansand, in Norvegia, cittadina di meno di centomila abitanti a 300 km da Oslo. Giunto alla sua ventesima edizione (è partito nel 2005), il Punkt Festival come avete già potuto intuire è un festival unico nel suo genere. C’è chi lo ha definito – anche su queste pagine – «un ritrovo tra amici», che essi siano musicisti o cultori della buona musica, ma in fondo è questo che ci si aspetta da un festival pensato e organizzato da due ottimi musicisti. Negli anni qui c’è passato il gotha dell’elettronica, della sperimentazione, della contaminazione. Giusto per fare dei nomi, Brian Eno e David Sylvian (Bang ha collaborato come musicista con entrambi), ma anche Laurie Anderson.

Tra Jazz, folk ed elettronica, la ventesima edizione del Punkt si terrà dal 5 al 7 settembre. Il programma è diviso in due momenti, di giorno si tengono i seminari (in collaborazione con CreaTeME, il centro per l’eccellenza nell’uso creativo delle tecnologie nell’educazione musicale dell’Università di Agder) curati e guidati da un altro artista culto come David Toop (qui la nostra recente intervista), mentre la sera è il momento per i concerti. Tra i nomi che spiccano quello di Nils Petter Molvær, pioniere della fusione tra jazz e elettronica e quest’anno onorato come Artista in Residenza, che si esibirà in tre differenti occasioni: la prima al fianco di un altro grande della composizione come Alva Noto, poi l’immancabile format Live Remix con il violinista e suonatore di kamancheh iraniano Soheil Shayesteh per chiudere infine con l’esecuzione del suo album Khmer.

In cartellone anche la première dei nuovi lavori di Michaela Antolová e il duo Propan, la release del nuovo album di Bjørn Charles Dreyer e Erik Honoré e il concerto per il ventesimo anniversario di Chiaroscuro di Arve Henriksen. Inoltre le perfomrance dell’Eyolf Dale Trio, Abacaxi e di Egil Kalman che reinterpreterà musica folk tradizionale norvegese e svedese con il suo sistema modulare.

Ben cinque i Live Remix in cartellone, oltre a quello già citato di Molvær e Shayesteh: Arve Henriksen, David Kollar, Kim Reenskaug, Erik Honoré/Harpreet Bansal e Ania Psenitsnikova/David Toop. Parlavamo di innovazione, ed ecco allora Love Your Latency, un progetto che mette in relazione musicisti che si esibiranno simultaneamente tra Kristiansand (Michaela Antalová, Jan Bang e Ivar Grydeland) e Oslo (Torben Snekkestad and Lemur) portando così il pubblico a ragionare in modo differenti concetti come qui e ora.

Il Punkt Festival non è quindi solo un festival di musicisti per musicisti, o un ritrovo per amici, ma soprattutto una tre giorni di sperimentazioni, conoscenza, ricerca. È proprio su questa stimolazione continua a ripensare le proprie idee di live (con i Live Remix) o di performance (come con Love Your Latency) che il pubblico qui può trovare qualcosa che negli altri festival estivi non ha spazio: il pensiero.

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