Il fratello di Tupac Shakur, Mopreme, ha parlato in seguito all’arresto di un uomo accusato dell’omicidio del rapper avvenuto nel 1996.
In un paio di interviste rilasciate dopo l’arresto di Duane “Keffe D” Davis, Mopreme ha detto che è stata una notizia dolceamara per una serie di ragioni. In primis il tempo: 27 anni. «Non doveva andare così, non doveva assolutamente succedere. Odio dover vivere in una realtà in cui mio fratello non è qui».
Il fratello maggiore di Tupac ha poi aggiunto: «Mi sto preparando, perché non è finita».
Mopreme ha detto che la famiglia Shakur era stata recentemente contattata dal dipartimento di polizia di Las Vegas che gli ha comunicato che indagini erano ancora attive, ma che non era stata informata degli sviluppi.
«Il tempismo è molto curioso e sono rimasto un po’ sorpreso perché questo sarebbe dovuto accadere molto tempo fa», ha detto Mopreme al New York Post . “[Davis] ha detto per tutto questo tempo che era in macchina quando suo nipote [Orlando “Baby Lane” Anderson] ha sparato a mio fratello.”
Anche la sorella di Tupac, Sekyiwa ‘Set’ Shakur, presidente della fondazione del rapper, ha scritto sui social media: «Questo è senza dubbio un momento cruciale. Il silenzio degli ultimi 27 anni è stato molto rumoroso nella nostra comunità», ha scritto. «Per me è importante che il mondo, il Paese, il sistema giudiziario e il nostro popolo riconoscano la gravità della scomparsa di quest’uomo, mio fratello, il figlio di mia madre, il figlio di mio padre. La sua vita e la sua morte sono importanti e non dovrebbero rimanere irrisolte o non riconosciute, quindi sì, oggi è una vittoria, ma mi riserverò il giudizio fino a quando tutti i fatti e i procedimenti legali non saranno completati».
Mopreme ha fatto eco alla posizione di sua sorella, dicendo a TMZ: «Compra i popcorn, stiamo ancora aspettando che le cose evolvano, l’universo funziona, Pac è ancora qui. Rimanete sintonizzati».