Il governo inglese contro i prezzi dinamici dei biglietti dei concerti: «Poca trasparenza» | Rolling Stone Italia
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Il governo inglese contro i prezzi dinamici dei biglietti dei concerti: «Poca trasparenza»

Il prezzo di alcuni biglietti per gli Oasis è più che raddoppiato nel corso della vendita, e non nei siti di secondary ticketing, ma su quello del rivenditore ufficiale. «Succede con gli aerei, con Uber e con molti altri servizi, non si era mai visto nel Regno Unito con un concerto»

Il governo inglese contro i prezzi dinamici dei biglietti dei concerti: «Poca trasparenza»

Oasis, è reunion: Liam e Noel Gallagher

Foto: Simon Emmett

Impossibile parlare di qualcosa che non sia la reunion degli Oasis. Succede qui, figurarsi nel Regno Unito, dove il governo è pronto a esprimersi sull’utilizzo dei prezzi dinamici, a causa dei costi «notevolmente gonfiati» dei biglietti per vedere la band dei Gallagher l’anno prossimo. Lo riporta la BBC.

Il governo aveva già annunciato una consultazione riguardante i siti web di rivendita dei biglietti, ma dopo l’annuncio della reunion e le critiche dei fan degli Oasis ai venditori ufficiali (non di secondary ticketing) per aver aumentato i prezzi  mentre loro facevano la coda online, anche le autorità competenti hanno confermato ci sarebbero state indagini su queste «pratiche controverse».

Per fare un esempio, su Ticketmaster, dove in origine venivano venduti i biglietti per il tour e dove i prezzi sono aumentati in base alla domanda come è avvenuto ad esempio negli Stati Uniti col tour di Bruce Springsteen, alcuni biglietti hanno raggiunto prezzi superiori a 350 sterline rispetto alle 135 fissati sabato, quando la vendita è iniziata.

La Segretaria alla Cultura Lisa Nandy ha affermato che è «deprimente vedere prezzi così elevati che escludono i normali fan» dai concerti. Descrivendo l’ambito della revisione governativa, ha affermato che i ministri avrebbero esaminato «le questioni relative alla trasparenza e all’uso dei prezzi dinamici, inclusa la tecnologia dei sistemi di coda che li incentivano».

Secondo l’economista Schellion Horn, «le persone non erano consapevoli che era in vigore la tariffazione dinamica e quindi c’era mancanza di trasparenza. Lo vediamo di continuo, che si tratti di Uber, biglietti aerei, vacanze o biglietti del treno, quindi siamo molto, molto abituati ai prezzi dinamici… ma credo che questa sia stata la prima volta che l’abbiamo visto per i biglietti dei concerti nel Regno Unito e la gente semplicemente non se lo aspettava e penso che sia lì che è sorto il problema».

Ticketmaster, dal canto suo, ha affermato di non stabilire i prezzi e che spetta all’organizzatore dell’evento «fissare il prezzo di questi biglietti in base al loro valore di mercato». Attendiamo nuovi sviluppi.

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