Il governo inglese ha confermato che introdurrà un tetto al prezzo dei biglietti venduti nel mercato secondario | Rolling Stone Italia
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Il governo inglese ha confermato che introdurrà un tetto al prezzo dei biglietti venduti nel mercato secondario

Dopo le controversie nate dal tour degli Oasis, è stata lanciata una consultazione pubblica per individuare le misure da implementare nel mercato della rivendita dei biglietti: «Non ci stiamo chiedendo se agire o meno, ma come agire e quali azioni intraprendere»

Il governo inglese ha confermato che introdurrà un tetto al prezzo dei biglietti venduti nel mercato secondario

Oasis, è reunion: Liam e Noel Gallagher

Foto: Simon Emmett

Il governo inglese ha annunciato di voler introdurre un tetto al prezzo dei biglietti dei concerti venduti nel mercato secondario, aprendo una consultazione ufficiale per capire come contrastare le problematiche legate ai prezzi dinamici. L’obiettivo è rendere la rivendita dei biglietti più giusta e trasparente per gli acquirenti che spesso vedono i biglietti andare sold out in pochi minuti per poi ritrovarseli subito dopo a prezzi ampiamente maggiorati, sul mercato secondario e siti terzi.

Per trovare una soluzione da oggi e fino al 4 aprile il governo ha lanciato una consultazione pubblica per delineare «una serie di misure nel mercato della rivendita dei biglietti che mirano a proteggere i fan, a migliorare l’accesso agli eventi dal vivo e a sostenere la crescita del settore degli eventi dal vivo del Regno Unito, leader a livello mondiale». Il mercato secondario è finito nuovamente sotto i riflettori dopo che gli Oasis hanno annunciato di voler annullare 50 mila biglietti della loro reunion acquistati da rivenditori non ufficiali. Nel Regno Unito il bagarinaggio frutta circa 145 milioni di sterline l’anno.

Chris Bryant, Ministro per la protezione dei dati e le telecomunicazioni ha spiegato a NME gli obiettivi del governo: «Ora è importante capire quali azioni intraprendere. Il primo problema è quanti biglietti possono essere comprati da una singola persona visto che è chiaro che ci sono dei bot che usano nomi inventati per acquistarne a centinaia. Come possiamo risolvere questa cosa? Il secondo problema è definire il prezzo massimo. Dovrebbe essere solo il valore nominale del biglietto? Questo è quello che fa il Principality Stadium per le partite della Welsh Rugby Union. O dovrebbe essere il valore nominale più le tasse o più il 10-30 per cento? Questo è il range su cui ci stiamo consultando. Terzo punto: ci stiamo consultando sull’opportunità di un sistema di licenze. Siamo aperti a opinioni in merito».

Ha continuato il ministro: «Ci impegniamo ad affrontare gli spaventosi abusi che già si vedono nel mercato secondario dei biglietti. Abbiamo detto che ce ne saremmo occupati alle elezioni politiche e intendiamo farlo, e questo è l’obiettivo della nostra consultazione. Non ci stiamo chiedendo se agire o meno, ma come agire e quali azioni intraprendere».

«Per quanto riguarda i prezzi dinamici, stiamo chiedendo ai cittadini le loro opinioni. Dobbiamo raccogliere prove in merito. Potremmo decidere di agire, ma non è garantito. Stiamo cercando di agire in modo proporzionato al problema». E ancora: «La cosa fondamentale è la trasparenza e l’equità del sistema. Se il sistema genera deliberatamente l’ansia di acquistare subito e il prezzo dei biglietti aumenta di conseguenza, si tratta di un sistema equo? Stiamo chiedendo alla gente cosa dovremmo fare al riguardo».

Il governo spera così di poter avere una nuova regolamentazione per il 2026: «La verità è che alcune cose potrebbero accadere già ora: alcune organizzazioni potrebbero rendere molto più chiaro il valore nominale dei biglietti, piuttosto che scoprirlo all’ultimo minuto con tasse aggiuntive e prezzi dinamici. Abbiamo detto che legifereremo in questo campo. Ci vorrà una legislazione primaria e questo richiede un po’ di tempo, ma spero che saremo in grado di farlo entro il prossimo anno».

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