Thunder Road non è solo una delle canzoni più celebri del repertorio di Bruce Springsteen. È anche con Born to Run (stavano nello stesso album) uno dei simboli della poetica della fuga del musicista americano. Fuga in compagnia, s’intende. Nella canzone, con una certa Mary.
Il pezzo comincia con l’immagine di Mary nel porticato di casa. Lei sta lì e che fa il suo vestito? Per alcuni, la frase sarebbe “Mary’s dress waves” e così appariva nella raccolta dei testi sul sito ufficiale di Springsteen. Per altri il testo corretto sarebbe “Mary’s dress sways”, che suggerisce il fatto che il vestito della ragazza ondeggi mosso dal vento e fa uso di un verbo che sembra più appropriato in quel contesto.
Nelle ultime settimane il dibattito sul verbo – waves o sways? – s’è fatto più acceso su internet, una discussione nata da un tweet di Maggie Haberman del New York Times che dava per scontato l’uso del verso “to sway”.
A screen door slams, Mary’s dress sways pic.twitter.com/EcFpwPtyjr
— Maggie Haberman (@maggieNYT) July 3, 2021
A fare chiarezza ci ha pensato David Remnick del New Yorker che l’ha chiesto al manager di Bruce Springsteen, Jon Landau. Il quale ha sentenziato: il verbo è “sways”. Tant’è che poco dopo il verbo è stato corretto da “waves” a “sways” nella raccolta di testi presenti nel sito ufficiale. E del resto compare la parola “sways” nell’autobiografia di Springsteen Born To Run pubblicata cinque anni fa (c’era invece “waves” nella raccolta ufficiale di testi Songs).
«È così che l’ha annotato nei suoi taccuini», ha detto Landau, «è così che lo cantava nell’album del 1975 Born to Run, è così che l’ha sempre cantata in migliaia di concerti ed è così che lo canta ora a Broadway».