«Sono andato ad ascoltarli in sala prove, quando Chester ha iniziato a cantare ho pensato: “Oh mio Dio, questi sono speciali”», così Don Gilmore sul suo primo incontro con i Linkin Park. «Non avevo mai sentito nessuno cantare così bene, e la sala prove cadeva a pezzi».
Gilmore è il produttore di Hybrid Theory e Meteora, i due dischi che hanno proiettato la band nell’olimpo del nu-metal mondiale, soprattutto grazie a singoli come Numb e In The End. «La sua voce non suonava così nelle demo. Ho pensato: se canta così in studio di registrazione allora avremo delle possibilità», ha continuato Gilmore.
«Chester era un ragazzino molto gentile. Anzi, tutta la band era composta da ragazzini gentili. Certo, in quella prima esibizione la sua voce ha catalizzato tutta la mia attenzione, la sua energia è quello che mi ha fatto appassionare dal progetto. Abbiamo registrato il primo album in sei settimane, riascoltandolo mi sembra di aver fatto davvero un bel lavoro».