Le amicizie che durano fin dai tempi della scuola sono rare; le band, ancora meno.
I Ministri, ovvero Davide ‘Divi’ Autelitano, Federico Dragogna e Michele Esposito, ne hanno centrate due su due: si sono conosciuti da ragazzini, hanno cominciato a suonare insieme e oltre quindici anni dopo sono ancora lì, a dimostrare che a volte il lieto fine esiste anche nella realtà e non solo nei film. Di lieto fine davvero si tratta perché, dopo una lunghissima gavetta, da qualche album a questa parte hanno finalmente ottenuto il riconoscimento che meritano: e date le premesse Cultura Generale, che esce proprio oggi, potrebbe essere il disco della consacrazione per loro.
Il gruppo ha deciso di festeggiare la pubblicazione con un secret show per pochi intimi, che si è tenuto ieri sera a Milano all’ormai famoso Diurno Elita, nello spazio Ex Cobianchi. L’atmosfera che si respira è quella di una serata tra amici e la location raccolta, che costringe la piccola folla a comprimersi a pochi passi dal palco, contribuisce a rendere ancora più travolgente il muro di suoni che esce dai loro ampli.
Si è molto parlato della produzione di questo disco (anche nell’intervista pubblicata sul numero di Rolling Stone in edicola): affidata a Gordon Raphael, che ha firmato i primi album degli Strokes, segna la prima volta in cui la band lavora con un produttore internazionale. La verità però è che forse, come diceva quell’antico proverbio cinese, ci indicano la luna e noi guardiamo il dito.
la produzione ha spogliato completamente il sound dei Ministri per riportarlo alla sua essenza
La produzione è importante, sì, ma quello che ha fatto Gordon Raphael, per sua stessa ammissione, è stato spogliare completamente il sound dei Ministri e riportarlo alla sua essenza, perché quando un gruppo funziona non c’è bisogno di nient’altro. Insomma: se Cultura Generale suona bene è perché loro suonano bene e perché le canzoni sono buone, punto. Per rendersene conto basta fare la controprova e ascoltarli dal vivo: brani come Balla quello che c’è, Sabotaggi o il nuovo singolo Idioti sono potentissimi e diretti, e il merito va in massima percentuale a loro, che sul palco da sempre fanno sfoggio di grande tecnica ed esperienza ma soprattutto di grande cuore e istinto.
Nel giro di una mezz’oretta carica di adrenalina lo showcase termina e i nostri eroi escono di scena grondanti e barcollanti, ma visibilmente felici, proprio come il pubblico. Sono solo all’inizio di questa nuova maratona – il tour vero e proprio comincia a fine ottobre – eppure ci danno dentro come se fosse l’ultimo chilometro, perché per loro la musica è da sempre tutto o niente, non esistono mezze misure. Un consiglio per il futuro: diffidate dei gruppi rock che dopo aver suonato sono freschi come una rosa, con il ciuffo ancora in piega e l’espressione riposata di chi ha appena terminato una siesta. Non ve la raccontano giusta.