Ieri il Comune di Roma ha inviato alla società di produzione del concerto di Capodanno al Circo Massimo la richiesta di escludere Tony Effe dal cast che comprende anche Mahmood e Mara Sattei. La decisione, ampiamente anticipata, è giunta dopo le proteste bipartisan per i testi del rapper ritenuti sessisti e violenti.
Se in un primo momento il sindaco Roberto Gualtieri salutava Tony Effe e gli altri cantanti previsti al Circo Massimo come «grandi artisti, in vetta alle classifiche» che faranno «trascorrere una notte unica a tutti coloro che avranno voglia di condividere con Roma un momento di festa e di allegria», le polemiche lo hanno spinto a fare marcia indietro.
«Non c’è nessuna censura», ha detto ieri il sindaco, «qui non parliamo del diritto sacrosanto di Tony Effe di esprimersi e di fare concerti a Roma, ma dell’opportunità di utilizzare risorse pubbliche dell’amministrazione, e quindi dei cittadini, per fare di lui uno degli ospiti del concerto di Capodanno».
«Nel momento in cui è risultato evidente che quella scelta avrebbe diviso la città e urtato la sensibilità di tanti abbiamo ritenuto opportuno chiedere un passo indietro perché per noi il concerto di Capodanno deve unire, non deve dividere la città. Sicuramente è stato un errore non aver compiuto prima questa valutazione e di questo ci scusiamo, innanzitutto con Tony Effe, a cui auguriamo il meglio per la carriera. Non è una decisione contro di lui, lo ribadisco, è una decisione presa per evitare che un momento speciale in cui una comunità si unisce diventi un’occasione di divisione e di polemiche».
Il rapper non ha ancora commentato l’esclusione. Nel weekend, mentre c’era già polemica circa la sua esibizione romana, ha pubblicato una storia su Instagram dicendosi «onorato di cantare a Circo Massimo nella mia città. Voglio ringraziare il Comune per questa opportunità. Rispetto e amo tutte le donne e mi dispiace che qualcuno ancora pensi il contrario. Roma, ci vediamo a Capodanno».
La polemica si è ora incentrata sulla partecipazione di Tony Effe al festival di Sanremo 2025. «I testi di questo trapper hanno dei tratti di sessismo e misoginia, in qualche modo sdoganano il maltrattamento delle donne che possono essere considerate in modi sprezzanti», ha detto Laura Boldrini del PD a Un giorno da pecora. «Quando ci sono di mezzo strutture pubbliche che fanno una battaglia per la parità, e la Rai ce l’ha nel contratto, ci deve essere coerenza. La libertà di questi signori non è illimitata». E ancora: «Per come vedo io, la logica del Comune di Roma vale anche per Sanremo».
Ospite di Porta a Porta, il conduttore e direttore artistico del festival Carlo Conti ha detto a proposito della presenza di Tony Effe, in relazione però al noto scontro verbale con Fedez, altro cantante in gara a Sanremo, che i due «canteranno e basta: sono ragazzi intelligentissimi».