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L’accusa del team di Travis Scott: nella classifica USA è stata favorita Sabrina Carpenter

I rappresentanti del trapper - che non ha raggiunto la prima posizione per sole 2000 copie - hanno inviato una lettera alla società che cura i conteggi della chart: «Non è una questione di Travis contro Sabrina, ma dell'integrità del processo utilizzato nelle classifiche statunitensi»

L’accusa del team di Travis Scott: nella classifica USA è stata favorita Sabrina Carpenter

Travis Scott e Sabrina Carpenter

Foto: Rich Storry/Getty Images via Rolling Stone US (1), Phillip Faraone/VF24/Getty Images for Vanity Fair (2)

Il team di Travis Scott ha contestato il recente posizionamento del mixtape del loro assistito, Days Before Rodeo, dietro a Short ‘n Sweet di Sabrina Carpenter nella Billboard 200, definendo la misurazione delle vendite di Billboard e Luminate «inaffidabile e incompleta». Il team sostiene che quasi 1.300 unità vendute prima della scadenza non sono state conteggiate nelle vendite della prima settimana.

La lettera, inviata da un rappresentante non specificato della Cactus Jack Records a Luminate, la società di dati che gestisce le classifiche, sostiene che Scott avrebbe avuto un numero di unità sufficiente per battere le 362 mila copie vendute di Carpenter e arrivare al numero uno (a quanto pare a Travis ne sono state conteggiate poco più di 361 mila).

«Non è una questione di Travis contro Sabrina, ma dell’integrità del processo e delle tattiche discutibili utilizzate nelle classifiche statunitensi», ha dichiarato un rappresentante di Travis Scott a Rolling Stone. «Potrebbe accadere a qualsiasi artista».

Nella lunga lettera il rappresentante della Cactus Jack ha accusato il processo Billboard di «scartare arbitrariamente le vendite verificate da fornitori affidabili», di utilizzare «processi arcaici di conteggio delle vendite al dettaglio dei rivenditori indipendenti» e di prendere decisioni «incoerenti con i precedenti storici». Il documento inoltre denuncia un dipendente di Luminate per aver lavorato in precedenza presso la Island Records, l’etichetta di Carpenter.

«Con una classifica così ravvicinata – con una differenza solo di mille unità – imploriamo l’organizzazione incaricata di riportare i dati in modo equo e trasparente, dare un’ultima occhiata a questa serie di fatti, e riconsiderare la posizione sul conteggio delle 1291 unità verificate», si legge nella lettera.

Un portavoce di Billboard presso PMC, la società madre di Rolling Stone, ha dichiarato a Rolling Stone che Billboard «sostiene i dati e la metodologia delle nostre classifiche».

La lettera riporta inoltre una presunta conversazione con Tommy Stalknecht, amministratore delegato di Single, che gestisce Shopify, in merito a un «volume estremamente elevato di ordini» in seguito all’uscita di una versione deluxe alle 23:20, prima della chiusura delle vendite a mezzanotte.

In alcuni screenshot, esaminati ma non verificati da Rolling Stone, Stalknecht sostiene che negli ultimi 15 minuti prima della mezzanotte sarebbero state vendute quasi 1300 unità, il numero necessario per far arrivare Scott alla posizione numero uno. La lettera sostiene anche che Luminate non abbia accettato le vendite in tempo. Il commento, via messaggio, di un rappresentante dell’azienda sosteneva che quelle vendite non valevano «il mal di testa» di lottare per ottenerne l’inserimento. Stalknecht ha rifiutato di commentare, dicendo a Rolling Stone: «Non commentiamo gli affari dei nostri clienti».

Durante il fine settimana, quando i numeri delle vendite sono stati conteggiati, il team di Scott avrebbe contattato Luminate numerose volte per far aggiungere queste unità mancanti, ma la società apparentemente «non ha risposto né ha confermato la ricezione dei dati». La lettera sostiene infatti di aver affrontato «lo stesso identico problema» quando Scott ha pubblicato Utopia nel 2023, il che portò Luminate a riconteggiare il numero di vendite. «Per tutto il fine settimana Luminate non ci ha risposto», si legge nella lettera.

Un rappresentante di Luminate non ha risposto immediatamente alla richiesta di Rolling Stone di commentare la lettera, anche se la conferma è arrivata su Vulture, che ha riportato per primo la notizia. «Siamo sicuri che i nostri numeri siano corretti in conformità con i nostri processi e la nostra metodologia», ha dichiarato Luminate.

La lettera mette in discussione anche «il conteggio e il peso dei rivenditori indipendenti» applicato Luminate, che secondo il team ha dato a Carpenter un vantaggio su Scott senza però aver la possibilità di aver dati trasparenti. «Questo di certo ha fatto salire il numero finale di unità vendute di Sabrina appena al di sopra di Travis, quasi per l’esatta quantità di unità che abbiamo erroneamente “perso” e che avrebbero dovuto essere conteggiate nella prima settimana», si legge nella lettera.

Infine, la lettera menziona un dipendente di Luminate, il cui profilo LinkedIn mostra che avrebbe lavorato presso l’etichetta di Sabrina, la Island Records, negli ultimi tre anni, mettendo in dubbio l’«obiettività» del dipendente.

«Questo è particolarmente preoccupante se si considera le tempistiche visto che la sua firma alla Island è arrivata all’inizio del 2021 mentre era ancora impiegato presso la società (fino a maggio 2021)», si legge nella lettera, che aggiunge che – a logica – il dipendente avrebbe «un incentivo personale per incoraggiare l’artista firmato con il suo precedente datore di lavoro».

I rappresentati di Sabrina Carpenter non hanno rilasciato commenti.

Traduzione da Rolling Stone US.

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