Entrare nel nuovo quartier generale di Salmo a Milano è un’esperienza unica. Dove nascono i video dall’immaginario punk-splatter del rapper sardo? Dove si trova con i suoi fidi collaboratori della Machete Empire? E dove scrive le rime incendiarie e provocatorie Maurizio Pisciottu (questo il suo vero nome), classe 1984?
Ma non sveleremo l’arcano, meglio lasciare lo studio circondato dal mistero, anche se molti ragazzi sanno dove si trova e assai spesso si piazzano proprio sotto le sue finestre per improvvisare dei free-style e per provare a farsi notare. “Dovremmo andare a prendere le sigarette”, butta lì Salmo. E immaginiamo bene in quanti lo possano fermare per foto, video e autografi. Ma soprattutto foto e video: “In ogni momento, anche mentre mangio, magari girati con il telefonino da donne di una certa età, magari mamme dei miei fan, e posso dire che non sempre è piacevole”, si lascia sfuggire.
Il mese scorso Salmo ha pubblicato S.A.L.M.O. – Documentary (Machete Empire/Sony) un cd e dvd live e dal 15 luglio torna in tour (MIDNITE LIVE SUMMER TOUR 2014) con largo spazio dato agli strumenti come fece già anche l’anno scorso. Le due cose sono molto connesse: “Ho deciso di pubblicare un cd live perché volevo premiare i musicisti e gli strumenti. Dar loro rilevanza, anche perché vorrei che i ragazzi più giovani che non li conoscono e, sono interessati soprattutto al rap, scoprissero un mondo nuovo e la vera essenza della musica”.
Salmo all’inizio non parla moltissimo. Il rapper stimato e ben visto dai colleghi è piuttosto timido e ritroso, sicuramente soppesa ogni parola, e ben impresso in mente ha il suo ruolo all’interno della scena hip-hop italiana. “Ognuno ha il suo e punta a dei pubblici diversi: io sono trasversale, ibrido non mi sento completamente dentro alla scena. Mi piacciono anche altri suoni e mi piace anche occuparmi d’altro come i video, per esempio”.
È stato anche all’estero in quest’ultimo anno, a Barcellona e Siviglia, e ci tornerà perché il 13 agosto salirà sul palco dello Sziget festival. “È andata bene”, racconta, “c’era molta curiosità e poi è piuttosto semplice capire l’italiano per gli spagnoli. Se c’è spazio per l’hip-hop italiano all’estero? Solo se i rapper italiani riescono a proporre qualcosa di diverso e non scimmiottano e basta il rap americano”.
Di scimmiottare qualcuno lui non ne ha nessuna voglia, quel che vorrebbe soprattutto per questo suo momento lavorativo è essere il più libero possibile. La sua dipartita dalla Tanta Roba di Guè Pequeno e Dj Harsh la spiega così: “Devo moltissimo a tutti e due ma vorrei diventare manager di me stesso ora. Avevo già un’etichetta (Machete Empire ndr) e sono anche un produttore, il mio prossimo album uscirà per la Machete è ovvio ma non ho ancora da chi verrà distribuito. Il Documentary è stato distribuito da Sony”.
Sul panorama hip-hop italiano e su chi preferisca o senta più affine tra i rapper non vorrebbe esprimersi ma alla fine un nome lo fa: “Noyz Narcos. Forse più per lo stile che per i contenuti. I suoi sono più brutali dei miei. Poi ce ne sono moltissimi di bravi , tra i giovani Nitro (anche lui Machete Empire ndr) e MezzoSangue, per esempio. Cerco di guardare molto anche lo stile e la personalità oltre alla bravura”.
E tra i tuoi artisti-mito? “Ora mi piacciono Kendrick Lamar e Pusha T. Ma il preferito è Joshua Homme dei Queens of the Stone Age”. Ah, non proprio un rapper quindi.
“Appunto. Anche per questo sono nella scena hip-hop, ma fino a un certo punto”.
Le date dei live:
15/7 – Grugliasco (To) – Gruvillage
17/7 – Parabiago (Mi) – Rugby Sound Festival
18/7 – Genova – Goa Boa Festival
19/7 – Barolo (Cn) – Collisioni Festival
24/7 – Brescia – Piazza della Loggia
25/7 – Oristano – Mondo Ichnusa
26/7 – Roma – Villa Ada
29/7- Leverano (Le) – Birra & Sound
30/7 – Napoli – Arenile Reload
01/8 – Majano (Ud) – Hip Hop Tv Summer Festival
13/8 – Budapest – Sziget Festival