Il 2015 degli Iron Maiden era iniziato nel peggiore dei modi con l’annuncio della malattia di Bruce Dickinson lo scorso febbraio ma nessuno, manco il cancro, può scombinare i programmi della più grande metal band del pianeta. Solo un mese fa Dickinson annunciava di aver completato con successo la terapia per il suo cancro ed oggi ecco la notizia che tutti i fan attendevano da mesi: il 4 settembre uscirà in tutto il mondo The Book Of Souls, sedicesimo album in studio degli Iron Maiden.
Non si dovrebbe mai giudicare dalle apparenze, ma guardando la copertina che ritrae Eddie con indosso pitture tribali che ricordano quelle degli scimpanzé di Apes Revolution, si direbbe che avremo a che fare con un album piuttosto brutale. Tanto per cominciare si tratta di un doppio della durata complessiva di 92 minuti. «Siamo molto eccitati per The Book Of Souls» commenta proprio Bruce Dickinson «e registrarlo è stato molto piacevole. Abbiamo iniziato a lavorarci verso la fine dell’estate del 2014 a Parigi, nello studio dove avevamo già registrato Brave New World nel 2000. Ci siamo sentiti subito a casa e le idee hanno cominciato ad arrivare spontaneamente. Finite le registrazioni abbiamo concordato tutti che ogni pezzo era parte integrante del quadro generale e quindi se alla fine per tenerli tutti avessimo dovuto pubblicare un doppio album allora era destino che fosse un doppio!».
Per adesso non sono ancora circolate anticipazioni delle 11 tracce ma gli elementi forniti dai Maiden ci fanno pensare ad un album più eterogeneo dal punto di vista compositivo. Steve Harris, leader indiscusso dei Maiden, firma soltanto 7 brani, mentre le altre sono a firma del solo Dickinson o in collaborazione con Adrian Smith, Dave Murray e Janick Gers. Questo equilibrio ci fa subito pensare a capolavori di insieme della band come Piece Of Mind (1983), Powerslave (1984) e Seventh Son of a Seventh Son ( 1988).
Commenta Harris: «Ci siamo avvicinati a questo album con un approccio diverso rispetto a come abbiamo registrato in passato. Molte canzoni sono state scritte mentre eravamo in studio e quindi le abbiamo r provate e registrate direttamente quando erano ancora fresche e penso sia un aspetto di cui ci si possa accorgere immediatamente, direi che hanno un feeling quasi live. Sono molto orgoglioso di The Book Of Souls, lo siamo tutti, e non vediamo l’ora di farlo sentire ai nostri fan e, soprattutto, di portarlo in tour l’anno prossimo!».