Negli ultimi giorni s’è riacceso il dibattito sulle doti di batterista di Meg White dei White Stripes. È bastato un tweet di un giornalista secondo quale «Meg era terribile e non esiste band al mondo che migliori con un batterista di merda» a scatenare una discussione. Abbiamo riassunto la vicenda qui.
Ora s’inserisce nel dibattito Jack White e lo fa a modo suo: dedicando una poesia all’ex moglie ed ex partner musicale nei White Stripes che è anche una critica alle tendenze negative di chi sta sui social e in fondo ai valori della nostra epoca, il tutto nell’ottica da sognatore fanciullesco tipica del musicista.
Meg non è citata direttamente, ma è sua la foto che accompagna la poesia. Eccola:
Nascere in un’altra epoca,
qualunque epoca tranne la nostra.
Fra 100 anni,
fra 1000 anni,
un tempo distante, diverso.
Uno senza demoni, codardi e vampiri assetati di sangue,
uno fatto d’ispirazione positiva per promuovere quel che c’è di buono.
Un campo vuoto dove gli alti papaveri rossi non vengono tagliati,
dove sdraiarsi tutto il giorno, tutti i giorni, sulla terra calda e sottile,
e sapere con precisione cosa dire e cosa suonare per evocare un suono tutto nostro.
Ed essere tutt’uno con gli altri attorno a noi,
e persino con chi è venuto prima di noi,
e godere del loro amore,
e trasmetterlo a nostra volta.
Passare da una beatitudine all’altra,
non aver paura, non essere negativi, non provare dolore,
e alzarsi ogni mattina ed essere contenti di ricominciare tutto da capo.