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Jay-Z ha chiesto l’archiviazione del suo caso di stupro di una minorenne

Il rapper ha inoltre fatto causa all'avvocato della donna viste le incongruenze nelle testimonianze. Il legale replica: «Non mi farò bullizzare o intimidire. Crede che le regole non si applichino a lui, ma si sbaglia di grosso»

Jay-Z ha chiesto l’archiviazione del suo caso di stupro di una minorenne

Jay-Z il 24 novembre 2024 a Landover, Maryland

Foto: Timothy Nwachuk/Getty Images

Jay-Z ha presentato una nuova mozione per respingere la causa di una donna che sostiene che Sean “Diddy” Combs e il magnate della Roc Nation l’avrebbero aggredita sessualmente quando aveva 13 anni durante un afterparty dei VMA nel 2000.

Il rapper, il cui vero nome è Shawn Carter, ha presentato mercoledì la sua ultima richiesta affinché il giudice respinga il caso, sottolineando quelle che sostengono essere impossibilità e incongruenze nel racconto della donna. Gli avvocati di Carter si sono basati molto su un’intervista che l’accusatrice ha rilasciato alla NBC News lo scorso dicembre, in cui ha ammesso di aver «commesso alcuni errori» in alcuni aspetti della sua storia.

Gli avvocati di Carter chiedono anche che il giudice distrettuale Analisa Torres imponga una sanzione pecuniaria all’avvocato della donna, Tony Buzbee, sostenendo che non ha vagliato adeguatamente la storia della donna prima di presentare il caso altamente esplosivo.

«Firmare una memoria che accusa qualcuno di un crimine così orribile senza vagliare adeguatamente le accuse – in particolare quando il rilievo dell’imputato significa che le accuse saranno ripetute nei titoli dei giornali di tutto il mondo – è profondamente sbagliato e non etico», ha sostenuto l’avvocato della Carter, Alex Spiro, nei documenti del tribunale ottenuti da Rolling Stone. «Se gli avvocati non andranno incontro a conseguenze per un tentativo così spregiudicato di distruggere la reputazione di un’altra persona e di infliggere danni emotivi ai suoi cari, questa tattica prolifererà».

In una dichiarazione a Rolling Stone, l’avvocato Buzbee ha affermato che non si farà «bullizzare o intimidire» da Carter e dal suo team. «Il signor Spiro e il suo studio sono pagati a ore. Quindi depositano un sacco di spazzatura presso la Corte», ha detto. «Con questi depositi frenetici, il suo team mostra una certa disperazione. Lui e il suo team pensano che le leggi e le regole non si applichino a loro. Si sbagliano di grosso. Pensano anche di poter bullizzare o intimorire i legali delle vittime presentando documenti inutili, pieni di bugie e mezze verità. Anche in questo caso, si sbagliano di grosso… Affronteremo l’assoluta mancanza di merito con il suo deposito presso la Corte, piuttosto che con la stampa».

La richiesta di archiviazione segue le irremovibili smentite di Carter e l’inasprimento della guerra contro Buzbee, che sostiene di rappresentare più di 120 clienti che vogliono intentare cause contro Combs. Carter ha detto che si sarebbe difeso vigorosamente contro un tentativo «idiota» di ricatto. «Non vi darò un centesimo», ha scritto in un comunicato. (I rappresentanti di Combs hanno precedentemente negato le accuse della donna).

L’accusatrice, che ha presentato la denuncia originale a ottobre e l’ha modificata a dicembre per fare anche il nome di Carter, ha affermato di aver trovato la strada per l’esclusivo afterparty di Combs dopo aver cercato di entrare ai Video Music Awards di MTV nel 2000. Mentre aspettava fuori dal locale, la sconosciuta, che oggi ha 38 anni e vive in Alabama, ha affermato di aver incontrato un autista che le ha detto di lavorare per Combs, il quale l’ha portata all’afterparty del fondatore della Bad Boy Entertainment poche ore dopo.

All’arrivo alla festa, la donna ha dichiarato di aver dovuto firmare un documento che credeva essere un accordo di non divulgazione. Avrebbe accettato un drink da una camierera e avrebbe iniziato a mescolarsi con gli altri ospiti, tra cui il musicista Benji Madden.

Poco dopo aver bevuto un sorso del suo drink, la donna ha dichiarato di aver iniziato a sentirsi stordita e di essersi infilata in una camera da letto per riposare. Combs, Carter e una celebrità femminile senza nome sarebbero entrati nella stanza poco dopo, secondo la denuncia. Combs «si è avvicinato aggressivamente alla querelante con uno sguardo folle, l’ha afferrata e le ha detto: ‘Sei pronta a fare festa!’», si legge nella denuncia. Gli uomini avrebbero aggredito a turno la sconosciuta mentre la celebrità femminile guardava.

Il presunto incontro è terminato quando la donna ha sferrato un pugno al collo di Combs, fuggendo da casa. La donna ha dichiarato di essere corsa a una vicina stazione di servizio e di aver chiamato il padre per farsi venire a prendere.

La storia della donna ha iniziato a essere messa in dubbio quando il padre ha dichiarato alla NBC di non ricordare di essere mai andato a prenderla, affermando che un viaggio di 10 ore tra andata e ritorno per recuperare la figlia adolescente sarebbe difficile da dimenticare. Un rappresentante di Madden ha anche detto che all’epoca era in tour con la sua band Good Charlotte a Chicago. «Ho commesso degli errori», ha dichiarato la donna alla NBC in un’intervista successiva. «Potrei aver commesso un errore di identificazione».

Gli avvocati di Carter hanno incluso una copia dell’intervista alla NBC nei documenti del tribunale, citando le incongruenze come giustificazione per l’archiviazione della causa e per la sanzione di Buzbee. Hanno anche sottolineato altre presunte impossibilità nella storia della donna, tra cui il fatto di aver visto la premiazione su un maxischermo o che Combs possedeva una casa con un «vialetto a forma di U» a circa 20 minuti da Midtown Manhattan.

«Il fatto che quasi tutti i passaggi della narrazione della querelante – dall’arrivo ai VMA alle interazioni con l’autista della limousine e con le celebrità fino al viaggio con il padre – si rivelino falsi o altamente improbabili, mette in forte dubbio l’affermazione della querelante secondo cui il signor Carter l’avrebbe violentata, cosa che non è avvenuta», scrivono gli avvocati di Jay Z.

Tuttavia, la donna ha dichiarato di essere convinta delle sue affermazioni. «Onestamente, la cosa più chiara è quello che mi è successo e la strada che mi ha portato fin lì», ha detto.

Da Rolling Stone US.

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