John Lydon non è contento di Pistol, la nuova serie tv sui Sex Pistols, e vuole denunciare la produzione. Ne ha parlato in una recente intervista per il Sunday Times. «Credo che sia la roba più irrispettosa a cui abbia mai assistito», ha detto. «Hanno scritturato un attore per interpretarmi (Anson Boon), ma a cosa sta lavorando? Di certo non al mio personaggio. Questa storia può finire solo in tribunale».
A gennaio, FX ha avviato la produzione dello show, una miniserie in sei episodi, basata sul libro del 2018 di Steve Jones, Lonely Boy: Tales from a Sex Pistol. Il premio Oscar Danny Boyle è produttore esecutivo e regista di tutto il progetto.
Nell’intervista al Sunday Times, Lydon dice che Boyle non l’ha mai contattato per lavorare a Pistol, anche se i due si erano incontrati quando il regista ha lavorato al film di apertura delle Olimpiadi di Londra del 2012. «Pensano di potermi passare sopra, ma non succederà. Non senza una enorme, gigantesca battaglia», ha detto Lydon. «Io sono Johnny, e chi interferisce con i miei affari se la vede brutta. È una vergogna».
Il team di Boyle non ha risposto alla richiesta di commenti di Rolling Stone US, mentre un portavoce della produzione dello show ha detto a NME che il gruppo ha contattato Lydon, ma che «la proposta di un contatto diretto è stata rifiutata».
Boyle aveva raccontato così l’idea della serie: «Immaginate di fare irruzione nel mondo di The Crown e Downton Abbey con i vostri amici, immaginate di urlare le vostre canzoni e di sfogare la vostra furia per quello che rappresentano».
«Questa serie racconta il momento in cui la società britannica e la sua cultura sono cambiate per sempre. È l’inizio della street culture di questo Paese… quando i giovani si sono presi il palco e tutti dovevano stare ad ascoltare, tutti avevano paura, oppure li seguivano. Erano i Sex Pistols. Al centro c’era un giovane affascinante, illetterato e cleptomane, un’eroe dei suoi tempi: Steve Jones. Questa è sua storia».