E alla fine è accaduto: Kanye West ha lanciato la sua campagna per la corsa alle presidenziali del 2024. Dopo la mole di soldi buttati nel 2020 che, a quanto pare, è stato uno dei motivi principali del crollo del matrimonio con Kim Kardashian, il rapper – dopo una serie di uscite razziste e antisemite che ne hanno definitivamente minato la credibilità – ha deciso di scendere nuovamente in campo. Per la cronaca, Ye nel 2020 raccolse circa 68 mila voti in tutta gli States contro gli 81 milioni di Joe Biden e i 74 del suo amico Donald Trump.
Qualche giorno fa Kanye ha incontrato Trump nella tenuta di Mar-a-Lago, nonostante l’ex presidente nelle scorse settimane avesse preso le distanze dalle dichiarazioni del rapper. In un tweet sull’incontro, Ye ha scritto: «Cosa pensate mi abbia risposto quando gli ho chiesto di correre con me per le presidenziali del 2024?».
First time at Mar-a-Lago
Rain and traffic
Can’t believe I kept President Trump waiting
And I had on jeans Yikes
What you guys think his response was when I asked him to be my running mate in 2024?
— ye (@kanyewest) November 23, 2022
West ha quindi approfittato dell’occasione per annunciare la sua campagna attraverso una serie di video su Twitter, uno dal titolo Mar-a-Lago Debried, dove racconta il suo incontro con Trump nel quale pare gli abbia chiesto di diventare suo vice, ammettendo di averlo colto di sorpresa. L’incontro, che ha affrontato temi come l’assalto a Capitol Hill del 6 gennaio, la scarcerazione durante la presidenza Trump di Alice Johnson, i conservatori cristiani, la Bibbia, e Kim Kardashian (Kanye riporta una frase censurata detta dall’ex presidente commentando: «Stai parlando della madre dei miei figli»), non è però andato a buon fine.
#YE24 pic.twitter.com/DyIhMU5By6
— ye (@kanyewest) November 25, 2022
Kanye racconta: «A un certo punto Trump ha iniziato a urlarmi addosso dicendomi che perderò, e io gli ho risposto, “Stai parlando con Ye”». L’artista ha quindi attivato l’hashtag #YE24, confermando la partecipazione di due celebri volti del suprematismo bianco come Nick Fuentes e Milo Yiannopoulos per una campagna che si preannuncia essere ancor più disastrosa della precedente.