767. 767 è uno strano numero palindromo con cui non ci si interfaccia molto. Ma, per i fan dei Metallica, è uno splendido numero perché si riferisce ai riff di Kirk Hammett pronti per il nuovo album della band.
A raccontarlo è stato lo stesso chitarrista ospite al podcast Rolling Stone Music Now, dove ha parlato delle sue chitarre, dei suoi lavori solisti e, soprattutto, dell’atteso nuovo album dei Metallica: «Ho 767 riff per il nuovo album. È un incubo raccapezzarsi tra tutta questa roba, ma è colpa mia». «Ho 62 anni ma sento che sto ancora crescendo, che sto migliorando e ho molta energia creativa. Quando faccio musica mi siedo con la mia chitarra e vedo che succede, ma mi rifiuto di lavorare duramente, di analizzare, di pensare “se cambio questo e questo potrebbe funzionare”, mi sembrerebbe di studiare algebra, e in algebra sono stato bocciato due volte di fila».
La buona notizia sulla nuova musica dei Metallica è però presto seguita dalla cattiva notizia di quanto probabilmente potrà vedere la luce. «Non penso che inizieremo a lavorare all’album per un altro anno perché siamo ancora in tour per 72 Seasons. Dopo aver fatto i luoghi più lontani come Asia, Australia e Nuova Zelanda, e aver finito il tour, penso che avremo un piccolo spazietto, ma nemmeno troppo grande, dove potrebbe metterci a lavorare sul disco».
Sul possibile suono dell’album, non c’è da escludere che la band recuperi il suo suono degli anni Novanta: «Chissà, potremmo farlo, non è una cattiva idea. Quando Load e Reload uscirono non furono presi bene dal nostro pubblico, ma oggi i fan amano quel periodo della band. Quando suoniamo Fuel la gente ne esce matta». E sul futuro della band: «Finché saremo in forma fisica e mentale, possiamo continuare senza problemi».
Hammett, che da poco ha pubblicato The Collection: Kirk Hammett, un libro sulla sua impressionante collezione di chitarre vintage ha poi ammesso di non sapere il numero delle sue chitarre: «Ho smesso di contarle tempo fa. Non so il numero perché non posso suonarle tutte e quindi negli anni ho cercato di limitarmi perché mi fa impazzire sapere di aver delle chitarre che non suonerò mai». «Ho una collezione di chitarre rare, tra le 40 e le 50, che suono sempre. Sono le mie chitarre preferite, e sono quelle presenti nel libro.
Il chitarrista ha parlato anche dei suoi impegni solisti: «Sto mettendo insieme delle idee per il mio primo album solista. Sarà una fusione di stili: ho scritto delle progressioni classiche, robe più pesanti ma anche cose funk. E nelle canzoni ci saranno dei cantati, ma non so ancora da chi».