La comunità ballroom contro Elodie: perché hai portato sul palco persone esterne alla scena? | Rolling Stone Italia
Voguing e noguing

La comunità ballroom contro Elodie: perché hai portato sul palco persone esterne alla scena?

Un comunicato accusa la cantante romana di appropriazione culturale in contrapposizione agli esempi virtuosi di Beyoncé a Stoccolma e Gustaph all'Eurovision: «La sensibilità ed il rispetto esistono, c’è un modo corretto di fare le cose»

La comunità ballroom contro Elodie: perché hai portato sul palco persone esterne alla scena?

Il primo Forum di Elodie è stato un successo. Arrivato a pochi giorni dalla conquista del suo primo David di Donatello, l’artista romana ha conquistato pubblico e critica, consolidando la sua posizione di popstar più luminosa della scena italiana. Tutto benissimo fin qui. O forse no.

Le critiche alla performance di Elodie si sono alzate dalla scena ballroom italiana che con un comunicato condiviso dall’Italian Board, la rappresentanza eletta della scena, e da La B. Fujiko, madre della House of Ninja in Italia e fondatrice di Bballroom, progetto di organizzazione di eventi e workshop per diffondere il voguing e la scena ballroom nel nostro Paese, hanno puntato il dito contro la scelta della cantante romana di utilizzare «coreografie di noguing da parte di persone esterne alla scena».

Facciamo un po’ di chiarezza sui termini per chi non è dell’ambiente. La ballroom culture nasce a New York, e più precisamente ad Harlem, a fine anni ’70 tra le comunità LGBTQIA+ nere e latine per creare safe space dove esprimere la propria identità. Basato sull’idea di house – famiglie per scelta – la ballroom culture trova realizzazione nelle ball, competizioni suddivise in categorie dove i membri delle singole case si sfidano. Il voguing – oramai celebre stile di danza che emula le pose plastiche dei modelli e delle modelle – ne è forse l’espressione più conosciuta. Noguing, invece, è il termine che si usa per descrivere persone che fanno voguing in modo scorretto, senza conoscenza della ballroom culture.

@nssmagazine Elodie ha appena infuocato il palco del Mediolanum Forum: una performance di quasi due ore ricca di coreografie, cambi di outfit e ospiti speciali. Elodie ha dimostrato ancora una volta di essere la pop star italiana per eccellenza. ✨ #elodie #forum #elodielive #forumdiassago #milano #concerto #coreografia #vogue #voguing #valentino #gabrieleesposito #dance #music #popstar #performance ♬ original sound – nss magazine

Elodie è stata quindi criticata di appropriazione culturale e di non aver preso nel corpo di ballo esponenti della scena: «La sensibilità ed il rispetto esistono, c’è un modo corretto di fare le cose». Gli esempi virtuosi di questi giorni vengono quindi elencati nel comunicato citando la performance di Gustaph, il rappresentante del Belgio all’ultimo Eurovision che ha portato sul palco PussCee West, e quella di Beyoncé a Stoccolma, elogiata per la «chiamata sul palco collettiva della scena svedese» (La B. Fujiko ha inoltre pubblicato una story del concerto di Queen Bee scrivendo: «Beyoncé l’ha fatto, quindi è possibile. Abbiamo tutto: persone con talento e conoscenza. Italia, possiamo far meglio»).

 

 
 
 
 
 
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Il precedente più celebre è sicuramente quello di Madonna che nel 1990 trova il grande successo con il brano Vogue, brano che si rifà direttamente alla sottocultura newyorkese. Nel 1994 però viene denunciata da tre dei quattro ballerini presenti nel clip – e nel Blonde Ambition Tour – che la accusarono di aver invaso la loro privacy condividendo alcune scene personali nel documentario A letto con Madonna del 1991.

Il comunicato di Italian Board conclude così: «Vogliamo assicurarci che errori simili che non capitino mai più».

Qui il comunicato:

Dal profilo Instagram @labfujiko

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