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La controffensiva di Roger Waters: «Cercano di screditarmi per le mie posizioni sulla questione palestinese»

Ora anche parlamentari inglesi di entrambi gli schieramenti e persino il Dipartimento di Stato americano lo accusano di antisemitismo. La replica infuriata: «Così offendete mio padre morto in guerra»

Foto: YouTube

Continua la controffensiva di Roger Waters. Dopo il discorso tenuto sul palco di Francoforte, il musicista ribatte in un video di 20 minuti pubblicato da Double Down News alle accuse di vestirsi come un nazista, di essere antisemita, di avere disonorato la memoria di Anna Frank. Lo fa con un tono che passa dall’indignato al furente al commosso, dicendosi vittima della cancel culture e attaccato per le sue idee sulla questione palestinese. È presentata come un’intervista, è in realtà un monologo.

Delle accuse assurde di vestirsi come un nazista impersonando il protagonista di The Wall e di avere disonorato la memoria delle vittime della Shoa durante l’esecuzione in tour The Powers That Be abbiamo scritto qui. Nel video, Waters racconta la storia di Pink, chiede «come fate a trasformare una rappresentazione teatrale nel fatto che esalterei il Terzo Reich» e spiega il contesto in cui fa uso del nome di Frank. In quanto all’idea che sia antisemita, «potete mettere assieme quanti imbecilli volete che ripetano questa bugia, ma rimane una sporca bugia».

«Posso sembrare forte, ma sono sconvolto, non posso credere che stiano facendo questo a me», dice Waters. «Non state insultando solo me, ma anche la mia famiglia e in particolar modo mia madre e mio padre, che è morto combattendo i nazisti ad Anzio il 18 febbraio 1944, quando avevo cinque mesi».

Waters dice che non resterà in silenzio di fronte alle atrocità commesse da Israele contro i palestinesi. Accusa il governo tedesco (citato per via delle polemiche sorte attorno al concerto a Francoforte) di essere «muto e indifferente» di fronte al «lento genocidio perpetrato contro la gente della Palestina. Ecco perché vengo denigrato in Germania, è perché propongo che i tedeschi facciano pressione sul loro governo affinché cambi posizione».

«Voi tedeschi» aggiunge «siete accecati dal senso di colpa per l’Olocausto, che è talmente grande da farvi accettare il mantra secondo cui Israele non può fare del male e chiunque si opponga alle sue politiche deve essere silenziato».

Secondo il musicista, è questo il motivo per cui, a oltre «40 cazzo di anni» dalla prima rappresentazione di The Wall, viene accusato solo adesso di antisemitismo a causa del personaggio di Pink. Anzi, di più: «Il governo israeliano mi considera una minaccia al suo regime coloniale e razzista, e quindi ha fatto di tutto per screditarmi e distruggere me, la mia carriera, la mia famiglia».

Waters è attualmente impegnato in tour in Inghilterra, dove si è spostata la polemica dopo le date in Germania. Domenica 10 ci sarà l’ultimo show inglese a Manchester, prima che il tour si sposti in centro e sud America. Nel video se la prende con il parlamentare Christian Wakefield, che è passato dai conservatori ai laburisti e che il musicista considera «feccia» per avere tentato di far cancellare il concerto di Manchester. Pensare di cancellare Waters «anche solo per un secondo è un oltraggio, è la negazione di tutto ciò che apprezziamo in una democrazia».

Se persino il Dipartimento di Stato americano ha scritto che Waters «ha una lunga storia di utilizzo di tropi antisemiti» e che lo show portato in Germania «minimizzava l’Olocausto e conteneva immagini profondamente offensive per gli ebrei», in Inghilterra Waters è sottoposto a un fuoco bipartisan. È stato criticato sia dal conservatore Michael Gove, Segretario per le pari opportunità, l’edilizia abitativa e le comunità, nonché Ministro per le relazioni inter-governative del governo del Regno Unito, sia da Keir Starmer, leader del Partito laburista. Per il primo, Waters «non si sta comportando in modo responsabile e sta anzi abusando» della sua posizione di visibilità. Il secondo ha condannato il musicista per «le sue idee antisemite» dicendo che i suoi concerti dovrebbero essere cancellati.

Nel video, Waters mostra le immagini del suo viaggio in Palestina e dice che «la cancel culture cerca di farvi credere che in qualche strano modo la mia difesa del popolo palestinese sia più violenta dei ragazzi che ammazzano i palestinesi o dei cecchini dell’esercito israeliano che sparano loro contro, come è accaduto alla Grande marcia del ritorno».

La conclusione: come gli disse la madre, «devi fare la cosa giusta» e per farla devi leggere. «Non potete credere a quel che dice la BBC che è il microfono del governo e della classe dirigente. Non vi dicono la verità. Vi consiglio di fare quel che diceva mia madre: leggete, leggete, leggete».

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