Ieri le autorità russe hanno messo al bando la Elton John Aids Foundation, l’organizzazione fondata dal musicista nel 1992 che si occupa di finanziare in vari Paesi nel mondo programmi per il trattamento contro l’Hiv. Causa: il supporto a persone LGBTQ+.
In una dichiarazione, l’ufficio del procuratore generale ha stabilito che la fondazione è «organizzazione indesiderata» in Russia, ovvero non potrà più operare sul territorio. Il motivo: per le autorità russe la Elton John Aids Foundation promuove «relazioni sessuali non tradizionali, modelli famigliari occidentali e la riassegnazione di genere». Secondo i russi, l’organizzazione avrebbe inoltre preso parte alla campagna per screditare la Russia dopo l’invasione dell’Ucraina e avrebbe avuto rapporti con altre organizzazioni considerate alla stregua di «agenti stranieri».
Nota a margine: nel 1979 Elton John è stato tra le prime star occidentali di prima grandezza a esibirsi nell’allora Unione Sovietica. Tenne otto concerti, quattro a Mosca e quattro nell’attuale San Pietroburgo, aprendo la strada ad altri artisti, da Billy Joel a Paul McCartney. È una storia raccontata qui.
Di recente, la fondazione di Elton John ha lanciato una campagna contro il taglio di fondi a USAID progettato dalla amministrazione Trump, fondi che servono anche per combattere l’Aids all’estero. Secondo una ricerca del Burnet Institute citata da Lancet, i tagli potrebbero portare a un incremento di quasi 11 milioni di casi di Hiv nel mondo, con una mortalità in eccesso di quasi tre milioni di individui. «Decenni di progressi potrebbero essere spazzati via».