Uno non vorrebbe mai invadere la sfera privata altrui, ma quando si tratta di artisti incredibilmente famosi come Kanye West, è quasi impossibile scindere la vita artistica da quella intima. In parte perché, ovvio, la seconda influenza la prima; e poi perché può sempre succedere che qualcosa di estremamente personale come un tracollo nervoso capiti sotto gli occhi di tutti.
Ed è proprio ciò che è successo a Kanye nel bel mezzo della data di Sacramento del 20 novembre, quella che ha interrotto bruscamente il Saint Pablo Tour. Il programma della serata è stato più o meno questo: il concerto inizia con 90 minuti di ritardo, Kanye finalmente si palesa, fa tre brani seguiti da uno sproloquio di mezz’ora che si conclude con un «The show is over» e un mic drop, ovvero un’uscita di scena con tanto di microfono acceso lasciato cadere a terra. Ed essendo la mezz’ora di monologo un preludio al tracollo nervoso che ha causato il ricovero del rapper, non perderei troppo tempo a interpretare i temi affrontati. Prima Kanye se l’è presa con Beyoncé e Jay Z accusandoli di aver giocato sporco per vincere agli MTV Video Music Awards e, peggio, di aver attentato alla sua vita, poi il bersaglio si è spostato sulle radio e i giganti dei Media come Google e Facebook. Per concludere, Ye si è scagliato contro una Hillary Clinton fresca di sconfitta alle elezioni.
Al che il suo entourage fiuta il mental breakdown e richiama la piattaforma sospesa su cui Kanye si esibisce nel nuovo tour e fa sparire il rapper dietro alle quinte. Un paio di giorni dopo si viene a sapere senza troppe sorprese che il rapper ha avuto una crisi nervosa, dovuta principalmente allo stress, le poche ore di sonno e la disidratazione. Tutte cose che pare abbiano a che fare con la scelta di Kanye di smettere con gli psicofarmaci prescritti.
Nei giorni successivi (ed è così tuttora) le informazioni che trapelano sono poche e non ufficiali. Di certo, c’è solo che dopo un paio di settimane al riposo Kanye è stato dimesso e ora sta molto meglio, non fosse per i guai almeno legali che gli starebbe procurando la moglie. Pare infatti che Kim Kardashian abbia chiesto il divorzio, forse stanca dei saliscendi psichici del marito. Lui comunque non sembrerebbe distrutto dalla cosa, e anzi secondo TMZ il nostro avrebbe smantellato il proprio studio di registrazione nella cittadina californiana di Calabasas (il posto da cui viene Kim) per trasferire tutto l’armamentario in una sistemazione provvisoria a Bel Air.
I segnali che ci arrivano dipingono un Kanye rinato, nel pieno di un ritrovato flusso creativo. Perché lui ha sempre fatto così. Dopo un grande trauma, Kanye si sta curando nell’unico modo che conosce: chiudendosi in uno studio di registrazione a cucinare beat e idee. Guarda caso, quelli che vengono universalmente riconosciuti come i suoi album più sbalorditivi, ovvero il debutto The College Dropout del 2004 e 808s & Heartbreak del 2008, sono entrambi scaturiti da due enormi traumi vissuti dal rapper. Rispettivamente, un incidente d’auto che gli è quasi costato la pelle e la morte della madre Donda per un’operazione di chirurgia estetica andata male. Già a marzo Kanye si era lasciato scappare l’esistenza di un nuovo progetto, Turbo Grafx 16, che ora sembrerebbe intenzionato a portare a termine—il collaboratore Pete Rock ha condiviso su Instagram un video di spezzoni dal nuovo disco. Ci sono tutti i presupposti per un disco epocale e, chissà, anche di una nuova vita più serena.