A poche settimane dall’esibizione dei Coldplay a Glastonbury in cui Martin e soci hanno voluto rendere omaggio ai Viola Beach, la giovanissima band scomparsa in un tragico incidente stradale avvenuto in Svezia nella notte del 13 febbraio scorso, i genitori delle vittime hanno voluto affidare a NME le loro reazioni in seguito al commovente spettacolo.
«In questo momento dello show di solito eseguiamo la nostra versione di Heroes di Bowie, ma questa volta abbiamo deciso di fare qualcosa di diverso», con queste parole Chris Martin introduceva il momento più toccante dell’ultima edizione di Glastonbury quando, assieme ai suoi Coldplay, ha emozionato il pubblico del Pyramid Stage con una cover di Boys That Sing, l’ultimo singolo dei Viola Beach, uscito postumo: «Creeremo per i ragazzi un futuro alternativo – ha continuato il frontman – li faremo suonare a Glastonbury».
Le luci si spengono e sullo schermo compaiono i volti sorridenti dei quattro ragazzi intenti a suonare in studio la propria traccia, in un video registrato solo qualche settimana prima della tragedia; alcune tracce audio originali sono state conservate, in modo da creare sul palco una vera e propria jam session fra i Coldplay e i Viola Beach, con la voce di Chris Martin ad intrecciarsi con quella ancora acerba di Kris Leonard, appena ventenne la notte dell’incidente.
«Abbiamo incontrato i familiari di Chris Martin – ha dichiarato Joanne Dakin, madre del batterista Jack, scomparso a soli 19 anni – che hanno perfettamente capito come sul palco non ci siano solo i ragazzi della band, ma insieme a loro le madri, le sorelle, le fidanzate, e tutti quelli che credono in quel sogno tanto quanto loro; e non c’è nulla di peggiore a questo mondo – ha aggiunto – che veder quella speranza venir strappata via».
Lisa Leonard, madre di Kirk – che scrisse Boys That Sing ad appena 15 anni – ha fatto sapere di essere ancora troppo scossa per parlare pubblicamente della perdita del proprio figlio; tuttavia ha voluto precisare di come Chris Martin sia stato molto vicino alle famiglie dei musicisti scomparsi, inviando numerose mail di sostegno; «In una di queste – ha voluto comunicare – Chris mi ha scritto “Volevo contattarvi per aiutarvi e darvi il mio sostegno, perché conosco cosa significhi a quell’età intraprendere questa carriera. Anche se noi, a quell’età, non eravamo così bravi come i Viola Beach».
Purtroppo però, la ferita che ancora dilania le famiglie dei giovani ragazzi scomparsi sembra non volersi rimarginare, perché sono ancora poco chiare le dinamiche dell’incidente avvenuto vicino a Sodertalje, dopo che la band aveva suonato il loro primo concerti fuori dal Regno Unito.
Stando a quanto riportato dal Mirror, si ipotizza che l’uomo alla guida dell’automobile che trasportava i ragazzi – presumibilmente il loro manager trentatreenne Craig Tarry – non abbia visto in tempo l’abbassarsi delle barriere protettive del ponte mobile che in quel momento si stava aprendo, per consentire il passaggio di una nave.
Dalle parole dell’ispettore di polizia a capo delle indagini, Lars Berglund, sembra che il pilota dell’auto abbia cercato di evitare l’impatto con le vetture ferme davanti alle barriere ma che, probabilmente a causa dell’elevata velocità, non sia riuscito a frenare in tempo.
Come si può vedere dalla ricostruzione video dell’impatto, sembra che la Nissan dei ragazzi, dopo aver sfondato la prima barriera, abbia impattato contro le strutture del ponte che in quel momento si stava alzando, per poi precipitare da un’altezza di 25 metri nelle acque congelate del fiume sottostante.
«La cosa più dura di questo progetto – ha detto Ian Grimble, che ha curato la produzione dell’omonimo album postumo dei Viola Beach, uscito a fine luglio e subito schizzato in testa alla classifica UK – è stato sentire le voci dei ragazzi scherzare tra loro fra una take e l’altra; erano molto giovani e facevano errori, ma sapevano bene qual era il sound che volevano produrre».
Quel piccolo tour svedese probabilmente sarebbe stato l’inizio di una sfavillante carriera dato che i ragazzi, tutti all’incirca ventenni, erano stati insigniti dalla BBC del riconoscimento come miglior band esordiente dell’anno, dopo il successo del loro primo singolo Swings & Waterslides.