All’epoca del grande successo negli anni ’80, David Bowie aveva sviluppato una tecnica per non farsi riconoscere in pubblico. Lo ha raccontato a NME il suo addetto alle pubbliche relazioni Alan Edwards, che ha lavorato tra gli altri anche con Rolling Stones e Prince e che ha da poco pubblicato il libro I Was There: Dispatches from a Life in Rock and Roll.
Edwards ha incontrato Bowie all’epoca del film Furyo, poco prima del boom di Let’s Dance. «Ho iniziato a capire che tipo fosse andando in tour con lui, era un uomo semplice e affascinante. Preparava il caffè a tutti quando veniva nel nostro ufficio di Tottenham Court Road».
«Mi spiegò che il suo segreto per non essere riconosciuto era indossare un berretto e tenere sotto il braccio un giornale greco. Quando qualcuno aveva qualche dubbio sul fatto che fosse o non fosse lui, lo riguardava e pensava: “Ma no, non può essere… è chiaramente un uomo greco”».
Quando viaggiavano in treno, «non in prima classe», la gente lo guardava a fondo spiazzata dalla sua presenza e pensava: «Non può essere Bowie» che viaggia in treno con noi, «è solo un tizio che sta andando a Manchester».
Una volta, dopo un’intervista in radio, Bowie «non aveva niente di meglio da fare e decise quindi di presentare le notizie sul traffico. Si mise lì e disse in radio che c’erano dei rallentamenti sull’autostrada M25… Credo che nessuno abba mai scoperto che si trattava di David Bowie. Era un genio fuori dall’ordinario, ma anche un autentico gentiluomo, dal fascino disarmante e alla mano».