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Lana del Rey sulla cover del nuovo RS America

Intensa, misteriosa, provocatrice, controversa…innegabilmente diva. I cugini americani l'hanno messa in copertina sul nuovo numero, noi l'abbiamo studiata "da vicino" in occasione del suo show al Northside Festival
Lana del Rey sulla cover del nuovo RS America

Lana del Rey sulla cover del nuovo RS America

La vera natura del personaggio “Lana Del Rey” è ancora difficile da inquadrare con chiarezza, ma una cosa è certa: il suo ruolo, la dark lady statunitense, lo interpreta alla perfezione.

L’abbiamo studiata da vicino in occasione del suo show al Northside Festival, il giorno dell’uscita del suo nuovo album, Ultraviolence: uno spettacolo degno di tale definizione, dalle atmosfere sospese e rarefatte, con una setlist di una dozzina di brani composta dai suoi più grandi successi e da un paio di nuove canzoni: il concerto, attesissimo da una folla composita di insospettabili fan “crossmusicali” provenienti da ogni genere di background, e da moltissimi colleghi musicisti, curiosi o appassionati, non ha certo deluso le aspettative.

I topos della femme fatale c’erano ovviamente tutti: l’attesa, i capricci e le regole ferree per i fotografi, la security in agitazione, i movimenti lenti, seducenti e misurati, la languida discesa tra i fan in delirio, la sigaretta accesa sul palco e appoggiata all’asta del microfono, le pose da vera spoiled girl.

Lana del Rey durante il live al Northside Festival

Solo l’outfit era forse un po’ sottotono, fattore che ha suscitato reazioni opposte e contrastanti: un partito favorevole, di chi ha apprezzato un look semplice, quotidiano: abitino sportivo e ballerine alla “Lana una di noi”; la fazione dei detrattori, tra cui la sottoscritta, del parere che “se diva deve essere, allora vogliamo l’esagerazione, le piume, i guanti lunghi, gli strascichi, l’estro”!

Sulla qualità del contorno non c’erano dubbi, mentre i pareri e le voci in rete erano incerti sul piatto forte, la voce: neanche quella è mancata, piena e coinvolgente, a tratti ovviamente meno perfetta che su disco, ma questo è il bello della diretta.

“Fernweh” è un termine tedesco intraducibile: esprime un concetto particolare, la “nostalgia di un luogo ma visto”… Ecco l’effetto di un concerto di Lana Del Rey! Che la ventottenne americana sia spontanea o un “brand disegnato a tavolino” non conta, la sua voce è malinconia, è cinema, è fiato sospeso, è delicatezza, è fascino… È uno spleen di cui compiacersi.

Qui la gallery con tutte le foto del live al Northside Festival

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