C’è poco da scherzare: il 2018 sarà un anno ben più complesso rispetto al 2017 appena salutato. A grandi linee, per semplificare, abbiamo assistito all’affermazione di due generi.
Il filone Despacito, ovvero il mondo latino che riesce a conquistare le periferie di Medellin e quelle di Oslo. E il tornado trap, ovvero la virata verso nuovi lidi del mondo hip hop, per capirci dai Migos in poi. Il prossimo trend l’abbiamo già spiegato in altra parte del giornale, con la fusione in una latin-trap che, preparatevi, sarà il genere più ballato da domani fino a settembre (se volete una preview, è uscita una versione di Rockstar di Post Malone delle superstar latin Nicky Jam e Ozuna).
In Italia, le logiche di mercato si sono ribaltate e abbiamo assistito a una gustosa annata di produzioni locali, che hanno sostituito buona parte dei prodotti internazionali. Ma che anno sarà il 2018? Quali saranno le nuove vere superstar? Intanto, partendo dall’Italia, Calcutta è atteso alla prova del 9: iniziatore dell’indie fattosi “mainstream”, ha un secondo capitolo della sua avventura già scritto e pronto a uscire in primavera.
Arriveranno i Baustelle, Emma, Laura Pausini, Elio e le Storie Tese all’ultimo capitolo e il ritorno dei Subsonica. In campo internazionale, c’è parecchia attesa per Justin Timberlake e Kanye West, due che hanno visto cambiare radicalmente il campionato in cui hanno giocato finora, stravolto dalle nuove leve con altri ritmi e altra forza social. Vediamo cosa succederà con Camila Cabello prima e Selena Gomez poi, possibili hit girl americane dell’anno, con due centesimi anche su Charli XCX.
E poi, la grande ondata dell’indie in senso stretto, con Vampire Weekend e, soprattutto, Arctic Monkeys che, inconsapevolmente, sono stati una presenza sonora in parecchi lavori dell’anno appena trascorso.